
Lo diciamo da tempo che le grandi aziende dovrebbero essere ridimensionate e certe loro attività dovrebbe essere proibite. L'ultima gravissima notizia arriva dal mondo di Gmail, la posta elettronica di Google. Arturo Di Corinto su il Manifesto ci dice che la nostra posta Gmail non è effettivamente nostra. Riportando i contenuti di una lettera del gigante del web al Congresso Usa, Google ammette che aziende terze possono leggere i contenuti della posta elettronica dei suoi utenti e più specificatamente «consente agli sviluppatori di app di accedere alle caselle di posta di milioni di utenti, ma che Google stessa ha smesso di farlo dal 2017 dopo una class action che l'accusava di intercettazione illegali. Però ha ammesso che dipendenti umani hanno letto personalmente migliaia di e-mail per aiutare ad addestrare i sistemi di intelligenza artificiale che adesso lo fanno al posto loro».
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