Governo Draghi: giovani, futuro, transizione ecologica.

Fridays for Future lettera Mario Draghi 2021

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Mario Draghi a più riprese, anche nel suo discorso per la fiducia, ha fatto riferimento ai e alla loro istruzione diventata giustamente una priorità.
I giovani sono il futuro e la prima politica su cui far convergere le attività, da quella per l'educazione a quella economica, a quella per la sostenibilità ambientale. In alternativa, un futuro, una vita così come l'abbiamo intesa per centinaia di anni, non ci sarà. Non ci sarà istruzione, e tutto il resto, in un pianeta devastato dalle conseguenze del a cui non abbiamo posto deliberatamente uno stop.

Siamo partiti bene con la creazione di un ministero ad hoc per la transizione ecologica e solidale, a testimonianza di quanto sia necessario tener conto degli enormi danni subiti a causa dell'inquinamento e del riscaldamento globale da chi ha poche risorse, che potrebbero continuare a subire nella transizione. Un'occasione per impiegare le donne e i giovani: qui si torna a parlare del loro futuro.
Sul tema della solidarietà, Caterina Sarfatti ci ricorda, però, che

«sarebbe importante guardare dall'altra parte dell'oceano. Nel suo ordine esecutivo contro la crisi climatica, Joe Biden ha inserito una clausola che si chiama Justice40: richiede che il 40 per cento degli investimenti per la transizione ecologica (il 40 per cento non sono briciole) sia a “beneficio diretto” delle popolazioni più marginalizzate, vulnerabili e discriminate. Il presidente degli Stati Uniti ha quindi dato mandato alla sua squadra di focalizzarsi su “investimenti nell'energia pulita e nell'efficienza energetica; il trasporto pulito; case popolari e sostenibili; formazione e sviluppo della forza lavoro; la riduzione dell'inquinamento; lo sviluppo di infrastrutture per l'acqua pulita”» [1].

Il fisico-manager Roberto Cingolani è a capo del nuovo Ministero per la transizione ecologica e solidale. Cingolani, prima dell'arrivo al ministero, era Chief Technology and Innovation Officer di Leonardo Spa (azienda italiana attiva nei settori della difesa, dell'aerospazio e della sicurezza) e ha svolto ruoli importanti in centri di eccellenza come l'Istituto Tecnologico Italiano.
Ecco il primo dubbio la parola: eccellenza. Troppo spesso è stato vocabolo utilizzato per concentrare l'attenzione su alcune realtà ritenute fiore all'occhiello di alcuni settori a scapito della  qualità che dovrebbe essere, invece, molto più genericamente diffusa nei territori e tra le comunità. Ed è proprio la transizione ecologica che deve portare ad un cambiamento generalizzato e che impatti su tutto il sistema. Siamo sicuri che Draghi e Cingolani stiano valutando questo? O entrambi si comporteranno come Bill Gates e co., che nonostante le loro soluzioni per affrontare il riscaldamento globale, non considerano mai che i danni provengono da un sistema consumistico che andrebbe modificato?

La scienza e la tecnica non possono essere gli unici attori poiché alcune di esse sono asservite alle logiche aziendali. Per spiegare meglio riporto quanto scrive Enzo Scandurra a proposito del nuovo Ministero dove troviamo:

« il (solito) tentativo tecnologico delle lobbies di sostituire (invano) l'uso dei fossili con invenzioni fantasmagoriche che comunque ad esso infine riconducono. Che cos'è l'idrogeno e la “nuova civiltà” ad idrogeno? Non esistono miniere di idrogeno (esso è solo un vettore capace di trasportare energia), dunque bisogna produrlo e per produrlo occorre energia. Ma quale energia? Quella dei fossili? Si dice che potrebbe essere prodotto con l'uso di energia alternativa. E così siamo tornati al punto di partenza, ovvero produrre energia alternativa». [2]

Dal nuovo ministro, sul sistema produttivo, ci aspettiamo, tra l'altro, una legislazione che favorisca l'economia circolare stimolando la prevenzione e la riduzione dei rifiuti prodotti dalle aziende. Allo stesso modo ci aspettiamo di vedere finalmente penalizzate le aziende che producono energia da fossili (ora sono 18 i miliardi annui di sussidi ambientalmente dannosi) o che fanno un uso intensivo di prodotti inquinanti come la plastica.
E perché non approvare la legge per una  tassa vera su tutta la plastica?

Tornando ai giovani e al loro futuro riprendiamo la lettera che Fridays for Future ha scritto a Mario Draghi quando era ancora presidente del Consiglio incaricato:

«Lei ha detto che privare i giovani del futuro è la più grande forma di disuguaglianza. Il suo governo agirà per non privarci del nostro futuro e garantire giustizia climatica, per non far pagare queste crisi ai più fragili e a chi ha meno responsabilità? Non c'è più tempo per «fare il possibile». Va fatto il necessario. «Whatever it takes», a qualunque costo. La sentiremo citare di nuovo, tra un po' di anni, nei video su YouTube o nei libri di storia, come «la frase che ha salvato il clima?» .

 

Personalmente ho dei seri dubbi che i modelli che adotteranno costruiranno una sostanziale transizione ecologica. Non fosse altro perché Presidente del Consiglio e ministro competente appartengono a quel mondo che ha contribuito pesantemente al riscaldamento globale.
Felice di sbagliarmi.

Ciro Ardiglione

 

[1] Caterina Sarfatti, “La transizione ecologica non è politicamente neutra: le città siano al centro”, 15 Febbraio 2021
[2] Enzo Scandurra, “Si dice ecologia ma si intende la (solita) economia”, 16 febbraio 2021

Ciro Ardiglione

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