
La Presidente del Consiglio Giorgia Meloni ha salutato l'arrivo della Legge di Bilancio. Una manovra finanziaria di destra e con favori distribuiti ad una parte del paese. La flat tax estesa alle partite iva fino a 85 mila euro di reddito che notoriamente appartengono alla classe povera. E Meloni ha avuto anche l'ardire di sostenere che «non discrimina i lavoratori dipendenti», ma Banca d'Italia, Corte dei Conti e Ufficio parlamentare di Bilancio hanno detto il contrario. La Legge di Bilancio rende un favore a chi le tasse non le ha pagate: sono state cancellate automaticamente le cartelle esattoriali fino a mille euro, per il periodo 2000-2015; c'è anche la possibilità di pagare gli importi dovuti usufruendo di uno sconto su sanzioni e interessi. E poi l'innalzamento del tetto per l'uso del contante. Il Reddito di Cittadinanza ridotto di molto e con regole capestro nel 2023. La precarizzazione del lavoro avanzerà con l'estensione dell'uso dei voucher. L'investimento sulla Sanità pubblica rispetto al PIL torna ai valori di primi anni 2000. E poi bisognerebbe mettere in conto lo scempio del decreto legge sull'immigrazione, l'assoluzione per i no vax, la litania del presidenzialismo anche a colpi di maggioranza, …
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