Grecia: nuovo sciopero generale e nuove manifestazioni

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Oggi 16 marzo la è nuovamente in sciopero. Siamo al terzo in due mesi e al secondo sciopero nazionale, dopo il tragico incidente ferroviario di Tempe del 28 febbraio scorso che ha causato la morte di 57 persone, in buona parte giovani. È tutto il mondo del trasporto pubblico e privato a fermarsi e ai lavoratori del settore si aggiungeranno insegnanti e avvocati. I sindacati fanno richiesta per una maggiore sicurezza su tutti i mezzi di trasporto e muovono accuse contro il governo che non sta lavorando in quella direzione.
La Pan-Hellenic Seamen's Federation (PNO) «chiede una nuova legislazione che “risponda alle reali esigenze odierne delle navi passeggeri e della navigazione al fine di garantire pienamente condizioni di lavoro umane e soprattutto la sicurezza delle navi, dei passeggeri e dell'equipaggio”» [1].

Lo sciopero generale è un sintono evidente di una contestazione abbastanza diffusa nei confronti del governo di centrodestra di Kyriakos Mitsotakis. Una delle ultime contestazioni è quella dei  giornalisti che hanno scioperato ieri 15 marzo per chiedere trasparenza e chiarezza nella ricerca dei responsabili dell'incidente ferroviario e chiedono, inoltre, «“un'informazione credibile e plurale” indipendente dagli “affari e dalle agende di partito” e rivendicano che “i giornalisti e i lavoratori dei media devono smettere di essere ostaggio di bassi salari”» [2]. Mentre in tutto il paese decine di sale dei teatri sono chiuse per protesta da settimane dopo «un decreto presidenziale scritto per regolare le assunzioni nel pubblico ha equiparato di fatto il titolo di studio delle Accademie artistiche al diploma di maturità. Una scelta definita inaccettabile da centinaia di attori, registi, musicisti e ballerini che da allora organizzano ogni settimana raduni e dibattiti in cui accusano il governo di svalutare il mondo dell'arte» [3].

Come e più della Francia e della Gran Bretagna, la lista delle categorie che protestano e che sono in agitazione è ampia e non mancano episodi violenti come l'aggressione di qualche giorno fa all'ex ministro Giannis Varoufakis e al deputato di Syriza, Dimitri Vatsis durante un corteo.

Le manifestazioni più imponenti sono avvenute all'indomani dell'incidente ferroviario, una collisione nei pressi della cittadina di Tempe tra un treno merci e un treno passeggeri che viaggiava da Atene a Salonicco. Per l'incidente è stato incarcerato, con l'accusa di omicidio colposo, un capostazione.
Da tempo la Grecia riceveva avvertimenti dall'agenzia ferroviaria dell'Unione europea. Il ministro dei trasporti e alcuni alti funzionari delle ferrovie greche ha rassegnato le dimissioni. Il portavoce di Syriza, maggiore partito di opposizione, ha detto che «questo è più di una collisione ferroviaria e di un tragico incidente ferroviario. Un'intera generazione ha la sensazione che il paese sia deragliato».
Anche il premier Mitsotakis alla fine ha dovuto ammettere che «non c'entra solo l'”errore umano” in questa orribile vicenda. Se i sistemi di sicurezza, i controlli in remoto o i freni automatici avessero funzionato, “sarebbe stato impossibile che l'incidente accadesse”, […]. Ma in quel tratto maledetto vicino a Larissa i sistemi di sicurezza erano collassati da anni perché dal 2010, come ha raccontato l'ex capostazione Yiannis Kollaros, nessuno aveva investito un centesimo per ripristinarli. Tutto veniva gestito manualmente, da anni: anche da Samaras, nella notte fatale del disastro» [4].

Le privatizzazione e le imposizioni della Troika quando la Grecia fu ad un passo dall'uscita dall'Europa sono anche una delle spiegazioni dello stato di cose nel paese. Un paese dove la corruzione è presente e lo era prima dell'intervento dell'Europa. Come scrive Francesco De Palo, «onestà intellettuale impone di riflettere su un punto: non solo strade, autostrade, aeroporti o ferrovie; ma si è rivelato marcio un intero sistema-paese che tocca anche la sanità. L'abitudine di offrire una busta (fakellakia) con un paio di migliaia di euro ad un chirurgo non è stata purtroppo ancora debellata nel paese. Anche per partorire si paga» [5].

Per la sua politica, il governo capeggiato da Mitsotakis subisce reprimende anche da fuori. La scorsa settimana la Commissione per le libertà civili (LIBE) del Parlamento europeo, alla conclusione della sua missione ad Atene, «ha citato la cattiva informazione dei media, le minacce contro i giornalisti, le politiche migratorie, la giustizia lenta e inefficace, nonché la violenza della polizia» [6].

A luglio scade la legislatura ma al momento non è stata fissata una data per le nuove elezioni dopo che quella del 9 aprile è stata cancellata. Le opposizioni temono manovre diversive, cn il pretesto dell'incidente ferroviario per andare oltre la fine della legislatura per aspettare tempi più favorevoli.
Pasquale Esposito

[1] Strike in Greece on March 16 to Affect Ferry, Air Travel, 14 marzo 2023
[2] Grecia, sciopero giornalisti dopo incidente ferroviario, 15 marzo 2023
[3] Rivolta artisti in Grecia, ‘il governo svaluta mondo spettacolo', 14 marzo 2023
[4] Tonia Mastrobuoni, La rabbia di Atene ferita: “Questo Paese distrutto dai tagli della troika”, 9 marzo 2023
[5] Francesco De Palo, Incidente ferroviario in Grecia: ritengo vada raccontata tutta la verità. Anche quella scomoda, 10 marzo 2023
[6] Nektaria Stamouli, Mitsotakis faces Greece's biggest protests since eurozone crisis, 8 marzo 2023

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