
Sono trascorsi sette mesi da quel 24 febbraio quando la Russia iniziava la brutale invasione dell’Ucraina. Sette mesi disseminati di morte, sofferenze e distruzione che anche quando finirà la guerra saranno un’eredità dura da cui allontanarsi. Dopo la controffensiva Ucraina, l’organizzazione dei referendum nelle regioni occupate e la prossima annessione da parte della Russia, la mobilitazione militare parziale ordinata da Putin e la minaccia di usare armi nucleari, la situazione è addirittura peggiorata. Il fatto che siano trascorsi così tanti giorni sembra indicare che le élites si stiano assuefacendosi alla guerra, forse a banalizzarla, come se non ci fosse nient’altro da tentare. La guerra è una follia, la pace è la normalità e non si può attendere altro tempo per le tragedie che aumentano e per i pericoli mai sopiti di escalation incontrollate.
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