
L’accordo per le esportazioni di grano dai porti del Mar Nero è stato sospeso dalla Russia. La motivazione addotta da Mosca è l’attacco “terroristico” da parte dell’Ucraina a navi nel porto di Sebastopoli, in Crimea, che sarebbe avvenuto utilizzando sedici droni e con il supporto, sempre secondo la Russia, di specialisti britannici. Da Londra sono arrivate le smentite anche all’accusa di aver fatto esplodere il Nord Stream. L’Ucraina invece sostiene che siano invenzioni gli attacchi “terroristici” e quindi un pretesto per sospendere, o far fallire, l’accordo. L’accordo che ha consentito l’esportazione di più di nove milioni tonnellate di grano e altri cereali, che fu firmato lo scorso 22 luglio – con l’aiuto dell’ONU e della Turchia – scade il prossimo 19 novembre. Lo stato della guerra lascia seri dubbi sulla possibilità di rinnovo dell’accordo esponendo molti paesi in via di sviluppo ad una grave crisi alimentare.
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