
Scorrendo le prime notizie del sito di informazione della Guinea, Inquisiteur.net, sembra che il colpo di stato di domenica abbia fatto il suo corso senza particolari opposizioni. Del resto non si hanno notizie di spargimento di sangue e c'è un'apparante tranquillità nelle principali città del paese a partire dalla capitale Conakry.
Il 5 settembre il presidente Alpha Condé che aveva da qualche mese iniziato un terzo mandato è stato deposto da un commando delle forze speciali con a capo il tenente-colonnello Mamady Doumbouya. Doumbouya è un ex caporale della Legione Straniera e dal 2018 nominato dallo stesso Alpha Condé, a capo delle forze speciali. È l'uomo forte della giunta militare che ha preso il nome di Consiglio Nazionale per il Raggruppamento e lo Sviluppo (CNRD). A capo delle regioni e dei distretti amministrativi in tutta la Guinea sono stati nominati ufficiali dell'esercito. Senza troppi dettagli ha promesso “ha promesso un governo di transizione di unità nazionale e una «nuova era per il governo e lo sviluppo economico». Ma non ha ancora spiegato esattamente cosa ciò comporterà, o dato indicazioni sulla durata del governo” [1].
Le forze politiche dell'opposizione a Condé sembrano tutte ben disposte verso la nuova giunta con la speranza di porre fine ad un potere che era diventato sempre più oppressivo, corrotto e incapace, nonostante le enormi risorse naturali, di allentare la povertà nel paese.
La piattaforma nazionale dei cittadini uniti per lo sviluppo (PCUD) in una dichiarazione pubblica ha dato il suo sostegno e la sua disponibilità al CNRD anche perché “la presa del potere è in linea con la lunga lotta del PCUD per la difesa delle conquiste democratiche e l'instaurazione di uno stato di diritto in Guinea” [2]
Diversamente la comunità internazionale ha espresso a più ripreso la condanna per il colpo di stato. Infatti “L'Unione africana e la Commissione economica per gli Stati dell'Africa occidentale (Cedeao) hanno condannato il golpe e chiesto l'immediato rilascio di Condé. L'Unione Europea, la Francia e gli Stati Uniti si sono espressi in termini simili” [3].
La preoccupazione di molti paesi occidentali, della Russia e della Cina, è legata all'estrazione dei metalli di cui è ricca la Guinea ed in particolare della bauxite di cui è il maggiore esportatore mondiale. La bauxite è necessaria per la produzione dell'allumina da cui si ottiene l'alluminio i cui prezzi sono ai livelli più alti del decennio. Di fatto non si hanno notizie di attività minerarie ferme e la Giunta militare ha fatto sapere che intende mantenere gli impegni finanziari e contrattuali con l'estero.
Al di là delle rassicurazioni e della calma del momento, come spiega Pierre Haski, “dopo due colpi di stato militari nel giro di un anno in Mali e una transizione incostituzionale in Ciad, questo colpo di stato in Guinea illustra ancora una volta la difficoltà di troppi stati africani nel dotarsi di istituzioni stabili e soprattutto di rispettarle. La Guinea era in crisi da oltre un anno a causa di quella che potremmo definire “la malattia del terzo mandato”.
Il meccanismo è semplice: la costituzione vieta di andare oltre i due mandati, ma il presidente di turno pensa di essere indispensabile come guida del paese. Così cambia la costituzione, con la forza se necessario, per farsi rieleggere e ottenere il terzo mandato” [4].
Pasquale Esposito
[1] Saliou Samb, La giunta guineana consolida l'acquisizione nominando governatori militari, https://www.reuters.com/world/africa/guinean-junta-replaces-provincial-governors-after-coup-media-say-2021-09-07/, 7 settembre 2021
[2] Mamoudou Babila Keita, “Nouvelle ère en Guinée: la PCUD «prête» à accompagner les putschistes, https://www.inquisiteur.net/2021/09/07/nouvelle-ere-en-guinee-la-pcud-prete-a-accompagner-les-putschistes/, 7 settembre 2021
[3] José Naranjo, Los golpistas al frente de Guinea-Conakry anuncian un gobierno de unidad nacional, https://elpais.com/internacional/2021-09-06/los-golpistas-al-frente-de-guinea-conakry-anuncian-un-gobierno-de-unidad-nacional.html, 6 settembre 2021
[4] Pierre Haski, Nuovo golpe in Guinea causato da un presidente irragionevole, France Inter, https://www.internazionale.it/opinione/pierre-haski/2021/09/06/guinea-golpe-terzo-mandato-conde, 6 settembre 2021
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