Haiti: una nazione e un popolo dimenticati

Haiti

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è da decenni un paese povero, ma ora la metà della sua popolazione è alla fame. Uno stato fallito che non controlla più nemmeno la sua capitale, Port-au-Prince, dove bande armate decidono cosa e chi entra ed esce. La violenza, a cui si collega la , è parte della vita quotidiana degli haitiani. Una lunga scia di disastri, seguiti a colpi di stato, negli ultimi anni ha devastato Haiti. L'elenco è lungo: i terremoti del 2010  e del 2021, l'uragano Matthew nel 2016 e le epidemie di colera, l'ultima delle quali si registra ora. Secondo l'OMS, tra il 2 ottobre e il 6 dicembre, sono stati rilevati 13.672 casi di colera (tra confermati e sospetti) e 283 morti. I bambini che soffrono di grave malnutrizione, denuncia l'Unicef, sono più vulnerabili al colera e almeno tre volte più a rischio morte a causa della malattia. Il mondo dovrebbe farsi carico sia di bloccare la violenza e sia di far ripartire l'economia del paese ridando forza alle attività locali. Non bisogna dimenticare che, prima dei disastri, le politiche liberiste avevano distrutto buona parte del tessuto di piccoli agricoltori obbligando il paese a dipendere dalle importazioni.

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