Il Barbiere di Siviglia alla Scala di Milano

Il Barbiere di Siviglia Teatro alla Scala

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Finalmente riprende la stagione teatrale. Non c'era miglior modo di iniziare se non assistendo alla prima del Barbiere di Siviglia alla Scala di Milano, portato in scena per il Progetto Accademia, che ad ogni stagione vede gli allievi impegnati nella realizzazione di un titolo. Allievi che si alterneranno nelle prossime serate avendo così la possibilità di  cimentarsi nelle varie parti. Tra il pubblico belle donne e uomini eleganti, il solito chiacchiericcio che procede ogni inizio, le luci si abbassano per invitare a sedersi ed ecco l'ouverture a sipario chiuso. L'aria si riempie di musica grazie agli allievi in buca del corso per professori d'orchestra guidati dal maestro Evelino Pidò. È bastata l'ouverture per trarre un profondo sospiro di sollievo, riaprirsi all'entusiasmo e capire che forse il bello potrà salvarci.

L' di è un concentrato di leggerezza, di gioia di vivere. Messa in scena senza inutili orpelli. La storia è semplice. Il Conte d'Almaviva si innamora della bella Rosina. Sarà ostacolato da Don Bartolo, tutore di Rosina. Il conte chiederà aiuto a Figaro, a quel punto a nulla varranno trucchi e precauzioni. D'altronde Rosina lo sa perché più volte intonerà l'Inutil precauzione, a dimostrazione che al cuore non si comanda.

L'opera è sostenuta dall'ammirevole libretto di Cesare Sterbini, dotato di grande acume e di una rara capacità di lettura dell'animo umano. Così come espresso nella cavatina di Don Basilio sulla calunnia.
La calunnia è un venticello,
un'auretta assai gentile
che insensibile e sottile,
leggermente, dolcemente,
incomincia a sussurrar.
Piano piano, terra terra,
sottovoce sibilando,
va scorrendo, va ronzando;
nelle orecchie della gente
s'introduce destramente
e le teste ed i cervelli
fa stordire e fa gonfiar.

È un'aria che sembra esplodere sul verso “come un colpo di cannone”, offrendo grandi possibilità interpretative bene sfruttate dal basso Huanhong Livio Li. Innumerevoli sono le arie che rimangono nel cuore e nella memoria. Memorabile e divinamente interpretata quella con cui si presenta il baritono Paul Grant nei panni di Figaro.

Ah bravo Figaro
bravo bravissimo
fortunatissimo
per verità̀!

È una cavatina che ben possiamo dire appartenga al nostro Dna musicale, al nostro inconscio collettivo, tanto è famosa e risuona nelle nostre orecchie, nella nostra educazione musicale.

Straordinari i duetti in scena e i momenti in cui diversi personaggi cantano ognuno la propria partitura senza sovrapporsi, con effetti sonori straordinari accolti dal trepestio di piedi del pubblico che così esprimeva il proprio compiacimento.

Il Barbiere di Siviglia
Il Barbiere di Siviglia. Foto Brescia e Amisano ©Teatro alla Scala

Interessante non soltanto la capacità canora, la tecnica di Paul Grant – Figaro, di Marco Filippo Romano – Bartolo, di Huanhong Livio Li – Basilio, ma anche alla capacità attoriale che dava ulteriormente spessore e corpo alla loro interpretazione. Senza entrare nel merito delle abilità canore senza dubbio di qualità del Conte d'Almaviva e di Rosina, mi è invece sembrato che la loro recitazione fosse in ritardo rispetto al cantato.
Interessante l'escamotage di fare interpretare a ballerini maschi parti che a buon diritto sarebbero dovute andare a delle donne. Credo sia un'invenzione che rispetti a pieno lo spirito gioioso e irriverente di Rossini. Non so se avrebbe però fatto la gioia del nostro amato senatore Pillon (sic).

Le parti corali sono state assolutamente di pregio, maestose nelle scenografie così come nella tradizione di certe produzioni della Scala.

Esserci ha rappresentato una gioia per lo spirito, per il cuore, per le orecchie. È stata una festa dell'intelligenza e dei sensi. Anche gli occhi ne hanno goduto, grazie ai costumi e ai colori con cui è dipinta la scena.
Non mi rimane che tornare e cercare di capire come funzioni questo strano oggetto che è l'Opera. Ancora prima cercherò di capire quali sono i prezzi dei biglietti. In questo sollecitato da una lettrice che mi spiegava come le tariffe siano ancora troppo alte, e non alla portata di tutti.
Gianfranco Falcone

Teatro alla Scala – Milano
Progetto Accademia
4, 6, 8, 11, 13, 18 settembre 2023 ~ ore 20

Il Barbiere di Siviglia
Musica di Gioachino Rossini
Libretto di Cesare Sterbini
Solisti, Orchestra e Coro dell'Accademia Teatro alla Scala
Direttore Evelino Pidò
Maestro del Coro Salvo Sgrò
Regia Leo Muscato
Luci Alessandro Verazzi
Coreografia Nicole Kehrberger
Scene Federica Parolini
Costumi Silvia Aymonino

Personaggi e interpreti
Conte d'Almaviva – Chuan Wang / Pierluigi d'Aloia*
Bartolo – Marco Filippo Romano / Pierpaolo Martella
Rosina – Chiara Tirotta / Mara Gaudenzi*
Figaro  – Paul Grant / Sung-Hwan Damien Park*
Basilio  – Huanhong Livio Li* / Matías Moncada*
Fiorello/Ufficiale – Giuseppe De Luca*
Berta – Greta Doveri* / Nicole Wacker*

Con la partecipazione degli allievi dei Dipartimenti Musica, Palcoscenico e Management dell'Accademia Teatro alla Scala.

*Allievi dell'Accademia Teatro alla Scala

 

 

 

 

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