
Non è solo Santiago del Cile a bruciare, ma i media riportano di scontri e manifestazioni violente anche Valparaiso e Concepción. Proseguono, dopo l’imponente manifestazione di venerdì, gli scontri anche davanti al Palazzo di governo, sono stati presi d’assalto negozi, hotel, auto date alle fiamme. Il bilancio parla di venti morti, centinaia i feriti e più di settemila arresti.
Rivolte contro un governo che ha lasciato crescere e non di poco povertà e disuguaglianze. Al momento non sembra esserci via d’uscita: al presidente Sebastian Piñera non sono bastate le scuse, gli annunci su misure sociali e il cambio di otto ministri, tra cui quello dell’Interno Andrés Chadwick che appoggiò Pinochet) nella compagine governativa.
L’unica richiesta e soluzione al momento sembra quello di un abbandono di Piñera.
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