
Il Consiglio dei ministri ha approvato le modifiche ai decreti sicurezza. Salvini ha già detto di voler raccogliere firme per bloccarle.
Passi in avanti significativi ma l'impianto punitivo per le ONG non è completamente cassato. Ora il divieto di ingresso nelle acque territoriali si applicherà solo se le navi impegnate nei soccorsi non comunicheranno alle autorità italiane, al paese di appartenenza della nave e «nel rispetto delle indicazioni della competente autorità per la ricerca e soccorso in mare» e quindi anche la Libia. Le multe al massimo saranno di 50mila euro e le sanzioni amministrative come la confisca della nave eliminate. Se da una parte l'accelerazione dell'esame delle richieste d'asilo potrebbe far prendere decisioni errate dall'altra il decreto allarga la protezione speciale a nuove categorie di migranti – ragioni umanitarie – e la possibilità di convertire il permesso di soggiorno in permesso di soggiorno per motivi di lavoro. Non sarà più possibile respingere o rimpatriare verso quei Paesi dove si violano i diritti umani.
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