
In un recente articolo Luca Celada ha messo in evidenza i rischi dell'informazione di oggi che, supportata da tecnologie digitali per la chiacchiera mediatica internettiana, viene diffusamente usata come strumento di propaganda anche attraverso notizie false e costruite ad hoc. Viene usata pure come randello per denigrare gli avversari. Il tutto avviene in un universo dove, rispetto ad altri ambiti dell'informazione, non ci sono regole che si debbano rispettare.
Un ulteriore passo avanti è stato fatto di recente quando Mark Zuckerberg fondatore di Facebook (1,8 miliardi di utenti) ha spiegato che il suo social network «non è un tecnologia tradizionale […] Non si tratta di una tradizionale media company. Noi progettiamo una piattaforma tecnologica e ci sentiamo responsabili per come viene utilizzata. […] sappiamo di essere molto più che semplici distributori. Siamo parte integrante del discorso pubblico».
Un unico padrone della notizia?
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