
Il presidente turco, Recep Tayyip Erdoğan, ha concordato con il vicepresidente americano Mike Pence un cessate il fuoco da parte dell’esercito di Ankara nel nord-est della Siria per i prossimi cinque giorni al fine di consentire alle truppe curde di ritirarsi in zone sicure. Le agenzie spiegano che Pence ha avuto un lungo incontro faccia a faccia con Erdogan prima che fosse aperto alle delegazioni. La pressione da parte degli americani deve essere stata tanta. Forse a Trump, vedendosi cestinare la sua lettera, deve essere scattata la molla. Potrebbe essere stato anche il suo piacere di annunciare accordi al mondo ad aver dato la spinta. O più semplicemente deve essersi reso conto che la Russia è rimasto l’unico burattinaio in Siria e rischia di ridisegnare la carta geo-politica del paese da solo quando vedrà, la prossima settimana, Erdogan.
Intanto è qualcosa, un segnale, sia pur flebile, di pace mentre oggi arrivavano le accuse delle autorità curdo-siriane alla Turchia per l’utilizzo di armi chimiche: fosforo bianco e napalm.
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