
Il 28 dicembre il presidente palestinese Mahmoud Abbas ha incontrato Benny Gantz, ministro della Difesa israeliano. Dalla Striscia di Gaza si protesta per questa visita e oggi al confine ci sono stati feriti tra palestinesi e soldati israeliani dopo uno scambio di colpi anche con carri armati. Un colloquio che secondo Gantz porterebbe a “misure per rafforzare la fiducia” agevolando l'entrata di centinaia di uomini d'affari palestinesi in Israele. Fiducia? In un editoriale, El Pais scrive che il premier Naftali Bennett procede con la politica di Netanyahu e così “ha appena approvato un piano da 280 milioni di € per costruire 13.000 nuove case nei prossimi cinque anni, raddoppiare la popolazione israeliana nel Golan dagli attuali 26.000 abitanti a 50.000, dotare la regione di comunicazioni, infrastrutture turistiche e trasformarla nel il più grande parco di energia solare in Israele. Tutto questo, ovviamente, senza consultare né badare agli interessi dei 25.000 drusi Golani, per la maggior parte di nazionalità siriana, né alla categorica risoluzione 497 del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite, che già nel 1981 dichiarava l'annessione «nulla, senza valore o effetto giuridico sul piano internazionale»”. Joe Biden lascia fare e l'Europa pure.
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