Italia del basket maschile alle Olimpiadi dopo 17 anni

Italia basket
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Tornano gli anelli olimpici per la pallacanestro italiana dopo 17 anni. Arriva l’accesso al torneo più prestigioso con una medaglia d’argento olimpica a Mosca come coach,
Meo Sacchetti, che porta al successo il suo manipolo di gagliardi ragazzi contro la squadra che ha un altro argento olimpico, quello di Rio al suo collo. Un successo di cui essere molto fieri perché conquistato in casa della Serbia, seppur con spettatori ridotti, tremila a causa della pandemia, al Pionir di Belgrado intitolato ad Aza Nikolic. Un tempio internazionale della pallacanestro che pure un certo imbarazzo lo regala anche ai cestisti più navigati.

L’Italia ha giocato un basket che la premia subito con un punteggio ampio nella prima parte di gara che, se non conferisce sicurezza, permette però al gioco di Sacchetti di conservare spensieratezza. Questo alla fine significano comunque 102 a 95 dopo aver sempre condotto ad eccezione di un solo momentaneo sorpasso della Serbia a metà secondo quarto. Per il resto il punteggio è simbolo di costante superiorità anche fino a più della doppia decina: 28 Italia 22 Serbia al primo quarto; 57 a 45 al riposo, 80 a 63 alla fine del terzo quarto ed il più 7 finale.

La gara conferma la determinazione che il gruppo di Meo Sacchetti ha mostrato negli incontri precedenti. Una sana convivenza sportiva in un gruppo coeso, collaborativo, che approccia il risultato storico in tranquillità e senza dare troppa importanza alla pressione che la possibilità del risultato potrebbe indurre. Trovano conferme le penetrazioni ed i cambi di velocità di Mannion che squarciano la difesa serba con apparente facilità. Anche la dominanza del centro serbo da 221 centimetri, Marianovic, viene così aggirata e quando Mannion ha bisogno di rifiatare ci pensano Paiola ( 6 assist) e Tonut a tenere in tiro la preoccupazione degli uomini di Igor Kokoskov.
Alla fine della gara fra l’altro, il coach Serbo mostra tutta la sua antisportiva inadeguatezza per questi livelli rifiutando inizialmente il saluto di Sacchetti che vuole rendere onore all’avversario. Almeno dopo ci ripenserà riconducendo alla normalità un davvero brutto gesto che nessuna adrenalina può giustificare ma che conferma il dato sportivo di inadeguatezza olimpica.

Ovviamente segnare 102 punti alla Serbia a Belgrado non può essere solo grazie a Mannion e così è stato con un Fontecchio e Polonara (12 rimbalzi) sontuosi che hanno mostrato progressi personali molto importanti. Faranno le felicità di Alba Berlino e Fenerbache ma intanto godono di questa qualificazione. Con loro hanno chiuso la gara in doppia cifra i già citati Mannion, Tonut e Paiola ma si è avuta la sensazione di un gruppo che funziona in tutto e nel quale Melli dagli Usa e Ricci fresco di tricolore, come pure Tessitori, Abass, Vitali e Moraschini stanno benissimo.

La squadra domattina tornerà in Italia ed inizierà a preparare la trasferta di Tokio tra una settimana, sperando che le future scelte non smettano di premiare nessuno degli artefici di questo successo. Italbasket partecipa per la dodicesima volta alle Olimpiadi e giocherà nel girone con Australia, Nigeria e Germania. Quest’ultima ha vinto il torneo di Spalato mentre la Slovenia di Doncic ha lasciato la Lituania fuori dai giochi vincendo il preolimpico a Kaunas. La curiosità è che Meo Sacchetti è alla terza partecipazione olimpica dopo le due da giocatore di Mosca nell’80 e Los Angeles dell’84.

Bel risultato davvero con un briciolo di personale soddisfazione in più per aver seguito, da vicino spettatore, il percorso di crescita giovanile di tre artefici di questo gran successo tra Francavilla, Teramo e Chieti nel caso di Fontecchio, Polonara e Ricci. Bel percorso ragazzi e soprattutto che sia completato come meglio possibile per ognuno!
Emidio Di Loreto

Serbia-Italia 95-102 (22-28, 23-29, 18-23, 32-22)
Serbia: Petrusev 22 (6/6, 0/1), Teodosic 5 (1/2, 0/6), Bjelica* 5(1/3, 1/6), Kalinic 2 (1/1, 0/1), Milosavljevic ne, Micic 8 (1/1, 1/2), Jovic NE, Davidovac ne, Avramovic* 2(1/4, 0/1), Dobric* 17 (2/3, 2/3), Andjusic* 27 (2/2, 7/12), Marjanovic* 7 (3/5). All: Kokoskov
Italia: Spissu ne, Mannion* 24 (6/12, 1/5), Tonut* 15 (3/9, 2/6), Melli* 5 (1/3, 1/4), Fontecchio* 21 (7/12, 1/4), Tessitori 2 (1/1), Ricci 3 (1/2 da tre), Abass NE, Moraschini, Vitali M. (0/2 da tre), Polonara* 22 (1/2, 6/8), Pajola 10 (1/3, 2/3). All: Sacchetti

Tiri da due Ser 18/27, Ita 20/42; Tiri da tre Ser 11/32, Ita 14/34; Tiri liberi Ser 26/32, Ita 20/23. Rimbalzi Ser 36 (6 Kalinic), Ita 39 (12 Polonara. Assist Ser 23 (5 Kalinic e Teodosic), Ita 17 (6 Pajola).
Usciti 5 falli: Teodosic (Ser)
Arbitri: Guilherme Locatelli (Brasile), Yohan Rosso (Francia), Martins Kozlovskis (Lettonia)
Spettatori: tremila

I dodici Azzurri
#0 Marco Spissu (1995, 184, P, Banco di Sardegna Sassari)
#1 Niccolò Mannion (2001, 188, P/G, Golden State Warriors – NBA)
#7 Stefano Tonut (1993, 194, G, Umana Reyer Venezia)
#9 Nicolò Melli (1991, 206, A, Dallas Mavericks – NBA)
#13 Simone Fontecchio (1995, 203, A, Alba Berlino – Germania)
#16 Amedeo Tessitori (1994, 208, C, Segafredo Virtus Bologna)
#17 Giampaolo Ricci (1991, 202, A, Segafredo Virtus Bologna)
#23 Awudu Abass (1993, 198, G, Segafredo Virtus Bologna)
#24 Riccardo Moraschini (1991, 194, G, A|X Armani Exchange Milano)
#31 Michele Vitali (1991, 196, G, Brose Bamberg – Germania)
#33 Achille Polonara (1991, 205, A, TD System Baskonia Vitoria-Gasteiz – Spagna)
#54 Alessandro Pajola (1999, 194, P, Segafredo Virtus Bologna)
All: Meo Sacchetti
Assistenti: Lele Molin, Piero Bucchi, Paolo Galbiati

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