
Le diseguaglianze in Italia sono un problema storico che si aggrava di anno in anno. Come ha detto qualcuno: un paese ricco abitato da poveri. La ricchezza è divisa in maniera poco lineare ed equanime: il 90% della popolazione ne possiede la metà, lasciando all'altra metà il 10%. L'indice di Gini (va da 0 per reddito uguale per tutti a 1 per diseguaglianza massima) arriva a 0,33. Quasi un record per i paesi dell'OCSE. Va peggio se si correla l'indice di Gini e il tasso di mobilità intergenerazionale, indice Gatsby (il self made man di Scott Fitzgerald!) come battezzato dagli economisti inventori, un indice che descrive l'effetto della situazione socio-patrimoniale del padre su quella del figlio. L'Italia è in testa alla classifica, la mobilità sociale è proprio ferma! Nonostante ciò gli interventi sono molto più sostanziosi sulle pensioni, mentre l'istruzione viene trascurata. E così i figli dei meno abbienti, anche se meritevoli, continueranno a restare poveri e ignoranti.
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