James Tissot al Musee D’orsay Mon Nom est James … James Tissot

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Espose al Salon del 1859 a soli 23 anni e della Parigi che gli si offrì allo sguardo, al suo arrivo dalla bretone Nantes, fu uno dei suoi più interessanti lettori ed interpreti.

Il Musée d’Orsay, in collaborazione con il Museo di San Francisco ha allestito una mostra dedicata a Jacques-Joseph Tissot, che la Londra del XIX secolo anglicizzò in James. Una “personale” ricca dei grandi ritratti della società alto-borghese della sua epoca, che lo fecero perfetto illustratore dei cambiamenti economico-sociali di quegli anni. Sebbene inizialmente “classico”, James Tissot abbandonò presto i temi storici e medievali tanto apprezzati dalla compagine accademica che sola frequentava ed esponeva nei Salons, per voltarsi al realismo e ancor più alla linea tutta dedita al colore e alla luce che andava formandosi. È infatti soprattutto dall’impressionismo che Tissot accoglie e sviluppa la straordinaria capacità di utilizzare il colore, di accostare le tinte, di sfruttare la luce per valorizzare le stoffe di quelle mirabili opere d’arte con cui Charles Frederick Worth aveva iniziato ad abbigliare le donne della società francese, europea e poi anche americana.

Tissot fu pregevole interprete di un epoca in cui la parola “ritrovarsi” aveva assunto nuovi ed entusiasmanti significati, aggiungendo ai salotti opulenti della buona società i parchi e giardini, i teatri, i campi di corse, o semplicemente le passeggiate nei viali ariosi e commerciali della nuova Parigi voluta da Napoleone III e realizzata dal suo Prefetto, Barone Haussmann.

A 35 anni di distanza (l’ultima personale dell’artista a Parigi è del 1985 al Petit Palais), l’esposizione d’Orsay destina le proprie sale all’esplorazione dei dipinti che hanno costituito il laboratorio di creazione dell’artista e ne presenta i temi più cari o ricorrenti. Ma non mancano le variazioni, altrettanto feconde come l’acquarello, la stampa o lo smalto cloisonné, da cui l’estro di Tissot si lasciò attrarre realizzando opere altrettanto interessanti e significative.

Come per gli artisti della sua generazione, anche l’opera di Tissot è una ricerca costante, che partendo dagli insegnamenti di Ingres passa dalle correnti realiste di Daumier e Courbet ai già citati impressionisti fino alle influenze pre-raffaellite. È un viaggiatore e, in un continuo travalicare di confini tanto artistici quanto geografici, arriva a farsi esempio della modernità ed emblema dell’atmosfera intellettuale che in quegli anni città come Parigi o Londra erano crogiolo.

06. James Tissot (1836 – 1902)
Le bal à bord
Titre anglais : The Ball on Shipboard vers 1874
Royaume-Uni, Londres, Tate Collection
© Tate, Londres, Dist. RMN-Grand Palais /
Tate Photography

Come De Nittis, definito dalla critica francese sua contemporanea “Pittore delle parigine” e che ritroverà a Londra, Tissot da talentuoso ritrattista quale è esalta fino al lirismo lo spettacolo dell’eleganza femminile e quelle speciali atmosfere fini e mutevoli tipiche degli ambienti della società che lui stesso frequenta. Si fa più ironico nelle opere del periodo londinese, descrivendo con una leggera venatura di umorismo i codici sociali dell’età vittoriana, opere tuttavia prive di giudizio morale. E se il critico inglese John Ruskin giudicherà i suoi dipinti come “fotografie colorate di una società volgare” sarà il giornalista francese Elie Roy nel 1869 ad affermare che “se le nostre creazioni industriali o artistiche dovessero deteriorarsi, o i nostri abiti o le abitudini cadere nell’oblio, un dipinto di James Tissot sarà sufficiente agli archeologi del futuro per ricostruire la nostra epoca”.È una carriera che si lascia influenzare anche dalla propria esistenza: dal dolore della perdita della donna amata, dall’età che avanza e dalle nuove ricerche che questa ispira. Al suo ritorno nella capitale francese nel 1883 infatti si riaffaccerà al gusto per il mistico e, oltre a scene dal Vecchio Testamento, riprenderà il tema del “Figliol Prodigo”, avviato nel 1863, con tre dipinti successivi (tutti presenti nell’esposizione d’Orsay) e che in qualche modo delineeranno una sintesi delle influenze pittoriche dell’artista, dai fiamminghi agli impressionisti, ai pre-raffaelliti.

La collezione di opere esposta presenta anche altri dipinti celebri come “Le cercle de la Rue Royale”, “La galerie du HMS Calcutta” o “Jour saint”.

L’esposizione che doveva inaugurarsi il 24 marzo aprirà le porte al pubblico non appena si concluderà l’emergenza Covid19.

V.Ch.
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Mon Nom est James … James Tissot
Musée d’Orsay – Grand espace d’exposition 24 mars – 19 juillet 2020
Informazioni
Orari: tutti i giorni tranne lunedì, dalle 9h30 alle 18h, il giovedì fino alle 21h45.
Biglietti : Intero : 14 € / Ridotto : 11€ / gratuito per gli under 26 ans residenti o cittadini Comunità Europea
Entrata : Musée d’Orsay, 1, rue de la Légion d’Honneur, 75007 Parigi.
Informazioni e Centralino : www.musee-orsay.fr – +33 (0)1 40 49 48 14

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