Jens Lekman, Night Falls Over Kortedala. Leggiadria dalla periferia svedese

Night Falls Over Kortedala Jens Lekman
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È capitato, in più di un’occasione, dover leggere la parola perfezione negli articoli su Night Falls Over Kortedala. Perciò ancor di più, ascoltatelo, se vi va, con la precauzione di sempre: “non vi curate di noi”. Dopo tre anni e mezzo, dal suo quartiere Kortedala, periferia di Goteborg, Jens Lekman ci manda il suo secondo album (il terzo se si aggiunge una raccolta di EP). Canzoni che se dovessero diventare altro gli piacerebbe fossero una <<buona sitcom>> e i cui racconti fanno spesso riferimento a situazioni accadute [1].

Night Falls Over Kortedala Jens LekmanNight Falls Over Kortedala, un lavoro non in completa solitudine perchè c’è il contributo di amiche affermate (Sarah Assbring e Frida Hyvonen) nel pop svedese. Un pop con un costante uso di campionamenti e con soluzioni orchestrali che evidenziano indubbie capacità e i cui prodromi si avvertivano nel disco precedente.

Di superpop, di Dean Martin dei nostri giorni scrive Santoro citando un paio di brani: Friday Night At The Drive-in Bingo che assomiglia a Crocodile Rock di Elton John e Shipping On The Sweet Nectar i cui arrangiamenti <<così retrò ricordano la sigla di Love Boat>> [2].

Di gusto retrò per le sue canzoni scrive anche Primi che sente melodie Motown (etichetta di Chicago famosa negli anni sessanta, ndr), <<orchestrazioni raffinatissime alla Burt Bacharach, un po’ di elettronica e testi onirici>> a confezionare un disco <<praticamente perfetto>> [3].

Memorabile è invece l’aggettivo usato da Pierri per definirlo e i cui testi poetici narrano di <<un abbraccio, una cena imbarazzante una gita sulla spiaggia>>. E’ proprio un <<immaginario>> omogeneo a dare l’impronta inconfondibile e che durerà nel tempo al disco e all’artista stesso. Senza dimenticare la <<trama degli arrangiamenti>> che fa scrivere di Friday Night At The Drive-in Bingo come una delle canzoni dell’anno [4].

Melodie orecchiabili con orchestrazioni sofisticate e liriche che narrano di vicissitudini quotidiane, l’amore prima di tutto, portano ad un connubio di <<perfetto pop>> secondo Candellari. Per capire come sonorità sofisticate vengono impastate ci invita ad ascoltare Into Eternity dove l’America Latina sembra bagnata dal Mare del Nord. Ma la <<perfezione>> è avvicinata da A Postcard To Nina dove <<la leggerezza dei rintocchi di un triangolo, una chitarra evanescente, cori soul e un ritornello punteggiato da fiati dipingono splendidamente il resoconto surreale di un’imbarazzante cena col padre di un’amica lesbica per la quale Jens deve fingersi il fidanzato>>[5]

Quest’ultima insieme a The Opposite Of Hallelujah <<si avvicinano pericolosamente alla canzone pop perfetta>> nella valutazione di Pontini che colloca Night Falls Over Kortedala tra i primi cinque album dell’anno. È l’insieme costituito da melodie con rimembranze “classiche”, da un’ampia, disparata e puntuale campionatura e da una voce che si adatta bene al “contesto”. I riferimenti dei giorni nostri sono individuati nei Concretes, I’m From Barcelona, Architecture In Helsinki e risalendo ai Belle & Sebastian, mentre per il passato ricorrono i nomi di Van Dyke Parks, Burt Bacharach, John Cale dei primi ’70 e Scott Walker prima maniera. Your Arms Around Me, It Was A Strange Time In My Life, I’m Leaving You Because I Don’t Love You <<sono gioiellini pop splendidamente cantati, nutriti da un ampio uso di archi, handclapping e campionamenti che entrano ed escono di scena sempre al momento giusto>> [6].

Il confronto con l’album precedente è uno dei temi della recensione di Pasini. Ha impiegato qualche anno a pubblicare e i risultati sono rimasti all’altezza anche se i ritmi cambiano in direzione latino-americana e in generale le canzoni sono più leggiadre, un disco <<meno propenso all’introspezione – per lo meno nelle musiche – e a suo modo più vario e ballabile>>[7].

Solventi se esplicita una qualche <<ripetitività>> e eccesso negli arrangiamenti alla fine capitola di fronte ad lavoro che si presenta variegato e con <<sfaccettature tanto insospettabili quanto inusuali, come nelle conclusive Kanske Är Jag Kär I Dig – funky soul pervaso di strane allucinazioni TV On The Radio – e Friday Night At The Drive-In Bingo, il sax da orchestrina di periferia per un piccolo inno al disimpegno trafelato>>[8].

Non vi curate di noi ascoltate!
Ciro Ardiglione

genere: pop
Jens Lekman
Night Falls Over Kortedala
etichetta: Secretely Canadian
data di pubblicazione: 09 ottobre 2007
brani: 12
durata: 50:50
cd: singolo

[1] intervista di Marina Pierri e Marco Sideri, BLOW UP. novembre 2007, pagg.32-33
[2] Gianni Santoro, Canta per diventare marito della parrucchiera, xL novembre 2007, pag. 226
[3] Michele Primi, Rolling Stone dicembre 2007, pag. 171
[4] Marina Pierri, BLOW UP. ottobre 2007, pag. 84
[5] Gianni Candellari, ondarock.it, 6 ottobre 2007
[6] Paolo Pontini, storiadellamusica.it, 25 novembre 2007
[7] Aurelio Pasini, Il Mucchio ottobre 2007
[8] Stefano Solventi, sentireascoltare ottobre 2007, pag. 49

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