José Ángel González Sainz, Due.Città

José Ángel González Sainz

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Due.città di José Ángel González Sainz è un libro di 96 pagine composto da due , ambientati in due citta italiane, . Le due città vengono narrate da un autore spagnolo che ha vissuto in ognuna di esse abbastanza a lungo per conoscerne profondamente gli umori e riportarli senza gli appesantimenti del campanilismo e dell'iconografia da cartolina.

Quello che colpisce fin da subito è la consapevolezza dello scrittore, anche traduttore di grandi nomi da Claudio Magris a Emanuele Severino a Ennio Flaiano per citarne alcuni. González Sainz sa perfettamente che i libri parlano tra loro in un gioco di rimandi che attraversa gli scrittori e i lettori lasciandoli invischiati, talvolta inconsapevolmente, in una rete tenace a doppio strato: uno a grandi maglie fatto di storie, topos e archetipi, e un sotto-strato a trama minuta che comprende parole, sonorità, onomatopee. Il mondo scritto, di calviniana memoria, è un mondo vivo i cui abitanti fatti di carta e parole dialogano, concordano, litigano perfino.
José Ángel Gonzales Sainz Due.CittàTutto ciò è accaduto anche in un immaginario cassetto, più probabilmente in una cartella sul desktop, dove l'autore aveva riposto due racconti orfani, parti monche di opere che erano state soltanto immaginate senza trovare la voglia, la forza e l'urgenza creativa per realizzare.

Lo scrittore avveduto sa che nessun racconto, una volta scritto, resta mai veramente incompiuto, è piuttosto in attesa del suo luogo e del suo tempo e questo taccuino è stato il kairos per realizzare l'incontro tra due monconi, racconti, autonomi e distinti, completi in sé, che hanno trovato qualcosa da raccontarsi. Nel taccuino ognuno dei due pecios, come si dice in spagnolo, diventa canto e controcanto di un racconto unico.

Di questo dialogo González Sainz ci informa subito e poi si accomoda con il lettore ad ascoltare, raccogliendo l'arricchimento di senso che deriva dalla lettura in sequenza delle due storie, entrambe costruite con un andamento a spirale che evoca il continuo ritorno, il nostos greco, con termini, locuzioni, giochi di parole e frasi che dapprincipio appaiono casualmente disseminate nel corso delle narrazioni e che soltanto al finale si scoprono essere gli effettivi pilastri della trama.

Di cosa parlano questi due racconti? Sarebbe riduttivo descriverli per tematica, essi ci parlano e si parlano, nel loro fluire troviamo i più complessi nodi della letteratura, il cambiamento e la paura di esso, la quotidianità e l'orrore della monotonia, il mondo materiale e l'intuizione di ciò che succede oltre.

Il libro dimostra che non occorrono infinite pagine per descrivere queste cose perché il racconto può aprire domande a cui non è obbligato a rispondere, evocare mondi che non deve riempire di senso, esprimere dubbi senza sottostare alle regole di coerenza necessarie alle storie e ai personaggi del romanzo, e mentre fa tutto questo contribuisce a creare l'eco infinita di cui è fatto il mondo scritto.
Due.Città è una vera esperienza di lettura.
Stefania Squillante

José Ángel González Sainz
Due.Città,
Helvetia Editrice 2022
pagine 96
euro 8,5

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