Joseph Arthur & The Lonely Astronauts. Rock in attesa del passato

Joseph Arthur & The Lonely AstronautsTemporary People

history 3 minuti di lettura

Siamo al secondo album che realizza insieme alla band newyorchese .
Joseph Arthur & The Lonely AstronautsTemporary PeopleÈ forse il segnale di un definitivo abbandono del genere cantautoriale che ne aveva decretato la fortuna? Non è detto visto l'eclettismo dell'artista che interessa anche il campo della . Le copertine dei dischi e gli sfondi di alcuni concerti sono stati prodotti da lui fino ad aprire, nel giugno del 2007,  uno spazio espositivo – – nel Distretto DUMBO di Brooklyn nelle cui sale è stato registrato il video di Temporary People dove i componenti del gruppo sono alternativamente mascherati.

La scelta di procedere nella stessa direzione del precedente disco, Let's Just Bedettagliconciso e focalizzato>>, resta mediocre.
La band non gli sembra particolarmente ispirata come pure le liriche che trovano l'espressività dei dischi passati solo e stranamente nel pezzo più pop del disco Look Into The Skyfragilità della condizione umana>> [1].

discreto lavoro di pop rock con qualche trovata sopra la media>>. Probabilmente il talento riconosciuto da tutti si indirizza in troppe direzioni da far perdere l'identità che ammaliava e che non ha bisogno di un gruppo che la nasconda [2].

controindicazioni>>, invece, per l'ascolto di questo disco che, secondo Canepari, scorre fluido dall'inizio alla fine. Nel nuovo corso Joseph Arthurtra “alte” armonie collettive (intoccabile ad esempio Heart's A Soldier), a più concentrate effusioni intime (Dream Is Longer Than The Night e Good Friend)>> [3].

talento poliedrico>> di Arthur.
Esprime somiglianza con Steve Wynn o Stan Ridgway per l'approccio da rocker e l'album lo accomuna a quello dei Primal Scream di Beautifull Future. Il disco è un succedersi di inni come ballate metropolitane come Sunrise Dolls o reminescenze dei Rolling Stones di Beggars Banquet evidenti in Faith e nella contagiosa Heart's A Soldier>> [4].
Prima di chiudere vale la pena sottolineare che se qualcuno dei critici mette a confronto il vecchio con il nuovo Joseph Arthur (sempre che sia giusto parlare di una cesura) lo si capisce perché il nostro ha scritto alcuni pezzi di grande impatto come cantata anche da dei Coldplay e dei REM.
Non vi curate di noi e ascoltate.
Ciro Ardiglione

genere: rock
Joseph Arthur & The Lonely Astronauts
Temporary People
etichetta: Fargo
data di pubblicazione: ottobre 2008
brani: 12
durata: 47:11
cd: singolo

[1] Gabriele Benzing, www.ondarock.it, 9 ottobre 2008
[2] Enrico Amendola, www.vitaminic.it, dicembre 2008
[3] Marco Canepari, SentireAscoltare, ottobre 2008, pag. 44
[4] Giampaolo Cristofaro, BLOW UP., novembre 2008, pag. 81

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