Julian Assange: un’estradizione che non s’ha da fare

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Le parole addolorate e di supplica di Christine, mamma di sono in una lettera di appello a tutti per salvarlo da un'ingiustizia che lo perseguita da anni. In maniera quasi beffarda nella ricorrenza in cui si celebra la Giornata internazionale dei diritti umani, il 10 dicembre scorso, l'Alta Corte del Regno Unito ha accolto l'appello degli USA contro la decisione di non estradare Julian Assange. Se lo dovessero estradare dovrebbe rispondere di diciotto capi d'imputazione, diciassette afferiscono alla Legge sullo spionaggio incriminando un soggetto editoriale per la prima volta. Julian Assange rischia pesanti misure carcerarie che come scrive il portavoce di Amnesty International Italia, Riccardo Noury “potrebbero equivalere a maltrattamento o tortura”. Le accuse riguardano la grande operazione di trasparenza e democrazia portata a termine da Julian Assange che ha portato alla luce documenti, anche top secret, relativi a crimini di diritto internazionale commessi dalle forze Usa in teatri di guerra. “Per favore, continuate ad alzare la voce con i vostri politici fino a quando sarà l'unica cosa che sentiranno. La sua vita è nelle vostre mani.”, le parole della mamma di Assange.

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