
Il terzo posto in Gara 1 regala all'australiano il mondiale piloti, la vittoria in Gara 2 il titolo costruttori alla Ducati.
Troy Bayliss conquista il terzo titolo mondiale della sua carriera, ottenuto con tre generazioni diversi di moto e regala alla Ducati anche la certezza matematica del titolo costruttori. Non gli si poteva chiedere di più.
Questa giorno di festa per il pilota, per la Ducati e per tutti i tifosi della Rossa di Borgo Panigale non può non essere velato dalla triste consapevolezza che l'anno prossimo Bayliss guarderà le gare dalla spiaggia della sua amata Australia.
Il ritiro a fine stagione è irrevocabile e lacerante. Irrevocabile perché Troy lo ha promesso all'adorata moglie Kim: i figli stanno crescendo e il desiderio comune è che vadano a scuola in Australia. E poi, dopo 15 anni in giro per il mondo, la necessità di tornare alle proprie radici è più forte di qualunque passione.
Lacerante perché lascia una ferita aperta nel cuore non solo dei tifosi ma di tutti gli appassionati di Superbike. Bayliss è un campione di quelli veri, capace di suscitare emozioni che vanno al di là del tifo più puro. Non è infatti possibile rimanere indifferenti davanti al suo atteggiamento “tutto o niente”, alla sua determinazione e all'immenso amore per le corse, sentimento che l'anno scorso a Donington lo ha portato addirittura a chiedere ai medici inglesi di amputargli il mignolo di una mano se questo gli avesse permesso di tornare in pista più velocemente.
Ma soprattutto quello che ci mancherà di più è l'uomo Troy Bayliss: una persona garbata, estremamente educata, sorridente e gentile. Nella sua assoluta normalità e nel suo non essere divo, Bayliss è diventato il simbolo della Superbike, un “personaggio non personaggio” che difficilmente potrà essere rimpiazzato, sia in pista sia fuori.
Anche oggi Bayliss non si è risparmiato: in Gara 1 ha duellato a lungo con Haga, partito dalla pole position, e quando si è reso conto che non poteva farcela ha preferito controllare gli avversari, accontentarsi del terzo posto e portare a casa il mondiale.
La conquista del titolo lo ha galvanizzato e in Gara 2 non ce n'è stato per nessuno. Solo Haga, che lo sostituirà l'anno prossimo all'interno del team Ducati ha cercato di resistergli, senza successo.
Insomma, Troy ci ha regalato un'altra prova di forza, orgoglio e amore. E a tutti noi la risposta “ no, sono troppo vecchio” alla domanda “farai come nel 2006, che da campione del mondo Superbike hai partecipato e stravinto all'ultima gara della MotoGp?” è parsa davvero stonata.
L'ultima gara del 2008 del campionato Mondiale Superbike si correrà domenica 2 novembre in Portogallo.
Alessandra Rossi
-----------------------------
-----------------------------
Se sei giunto fin qui vuol dire che l'articolo potrebbe esserti piaciuto.
Usiamo i social in maniera costruttiva.
Condividi l'articolo.
Condividi la cultura.
Grazie