
Una Camera e un Senato così ridotti nei numeri dei parlamentari e una legge elettorale becera potrebbe favorire una svolta presidenzialista del nostro sistema politico. A render chiare le mire della destra è stato Berlusconi che ha anche precisato che «se la riforma entrasse in vigore sarebbero necessarie le dimissioni di Mattarella». La scelta del presidenzialismo è confermata anche dalla Meloni. La speranza della destra è quella di cambiare la Costituzione non passando nemmeno per un referendum costituzionale. Più precisamente FdI è per un sistema semi-presidenziale come quello francese, che secondo la Meloni in un’intervista al Corriere, “Letta dovrebbe apprezzare peraltro, da amico ed estimatore della Francia […] Anche nel 2013, quando al governo c’era Letta, praticamente tutto il Pd convergeva sulla proposta: da Veltroni, a Zanda a Finocchiaro a Prodi, a Bersani, perfino a Speranza. E oggi Renzi, non un esponente della destra, è favorevole”. E poi il tirare in ballo Mattarella è visto da alcuni osservatori anche come un avvertimento al presidente quando arriverà la lista dei ministri del governo di destra, in caso di vittoria delle elezioni.
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