
Il Consiglio dei ministri tenutosi a Cutro, luogo della tragedia dei migranti morti per un mancato salvataggio, ha ribadito quale sia la base della politica migratoria del governo Meloni: il diritto penale. L'immigrazione non è un tema di regimi sanguinari, di disastri climatici, di povertà estreme che andrebbero affrontate a livello planetario e con una giusta accoglienza in Italia. In attesa di sapere bene cosa siano e con quali condizioni si gestiranno le selezioni dei flussi regolari, è solo un parlare di caccia agli scafisti e ai trafficanti e di inasprimento delle pene per «favoreggiamento dell'immigrazione clandestina». Come spiega Giansandro Merli è un reato utilizzato in passato anche «per contrastare le pratiche di solidarietà degli attivisti o il mutuo aiuto tra gli stessi migranti».
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