
Andrea Camilleri è morto. La notizia è di pochi minuti fa. Sembrava impossibile.
Il dolore sale netto e senza remore in questo caso.
Camilleri è, in questi ultimi decenni della nostra storia, un personaggio incredibile
che ci ha insegnato che successo e serietà, notorietà e rigore non devono essere per
forza separati.
Camilleri ci ha aiutato a capire che è possibile un'Italia meno brutale, meno veloce,
meno stressata dalle mode e dal consumismo.
Un uomo di successo dal volto pulito e dalla voce ferma.
Il suo amore per il teatro, la sua attività legata alla radio e alla televisione, il suo
essere giunto al successo letterario quasi in tarda età sono alcuni dei tanti elementi
che restano impressi nella mente del lettore.
Non solo il padre di Montalbano, Camilleri è molto di più perché ha saputo anche
essere la memoria nobile di un paese che tende a dimenticare la storia; la memoria
di chi ricorda ancora la brutalità di un regime e, pur comprendendo le mille
speranze che si sono disperse in questi anni, tiene diritta la barra verso il valore
imprescindibile della democrazia, del dialogo, della ricerca della giustizia.
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