La ‘ndrangheta contro Don Ciotti, gli “sbirri” e i calabresi

la scritta sul muro "Don Ciotti sbirro. Più lavoro meno sbirri"

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Le mura del vescovado di Locri erano state imbrattate con frasi ignobili contro . Le battaglie che da decenni conduce con la sua contro le mafie erano state una volta ancora esplicitate a fianco del Presidente Mattarella, domenica scorsa, quando aveva chiesto alla e alla di svelare dove sono stati seppelliti i corpi di molte persone ammazzate affinché i famigliari possano piangerli sulla loro tomba. «Più lavoro meno sbirri, Don Ciotti sbirro», queste le risposte sulle mura. È paradossale che la ‘ndrangheta scriva di lavoro perché molte imprese chiudono o vanno via da quei luoghi proprio per intimidazioni, ricatti e attentati.
Il comune di Locri ha fatto affiggere dei manifesti: «Orgogliosamente sbirri per il cambiamento». E oggi Don Ciotti dal palco della manifestazione in ricordo delle vittime delle mafie ha detto: «Ci sentiamo tutti calabresi e tutti sbirri».

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