
Il 30 aprile la seconda edizione di La Notte del lavoro narrato, un insieme di eventi e incontri che si svolgono in tutta Italia alla stessa ora e con lo stesso stile: la narrazione del lavoro. La manifestazione prenderà il via alle 20:30 , in scuole, case, biblioteche, uffici, fabbriche, bar e altri luoghi che hanno aderito al progetto.
Dopo il notevole successo dell’edizione 2014, la manifestazione, ideata dal sociologo Vincenzo Moretti e dal giornalista e videomaker Alessio Strazzullo, si estende sempre più grazie al lavoro del Network che si è costituito nel corso dello scorso anno.
In più di cento luoghi di tutta Italia, si sono svolti incontri, letture, performance, concerti, balli, mostre, proiezioni e quanto altro la fantasia dei partecipanti ha saputo inventare. Non ci sono stati limiti geografici o barriere politiche: la notte del lavoro narrato ha unito e fatto incontrare tante persone.
Gli organizzatori hanno anche prodotto un video completo, per chi volesse prendere visione dei momenti più particolari delle diverse iniziative dello scorso anno.
Tantissime le adesioni per l’edizione di quest’anno giunte in questi mesi agli organizzatori e, quindi, il numero dei partecipanti sarà ancor più vasto rispetto a quello dello scorso anno.
L’impostazione è ancora la stessa: raccontare l’Italia che è fatta di passione e di una visione etica del lavoro.
Seguendo le cronache e i resoconti giornalistici, verrebbe spesso da pensare che questo paese sia miracolosamente sfuggito al fallimento.
Se ciò accade, è anche perché tante italiane e italiani ogni mattina affrontano il proprio lavoro con convinzione, non limitandosi al proprio compito e sentendosi ben consapevoli della differenza fra un lavoro ben fatto e un lavoro fatto tanto per fare.
Che cosa lega tutti queste persone? Probabilmente la consapevolezza che il lavoro congiunge ogni singolo alla comunità in cui si vive e si agisce, e che ogni compito ha una profonda nobiltà, se lo si legge come parte di un tutto che ci chiama alla responsabilità e al senso di appartenenza.
Tutti quelli che approcciano il lavoro partendo da presupposti così forti, amano ciò che fanno e sanno rispettare ciò che gli altri fanno, in una visione d’insieme che li lega.
Gli organizzatori, nelle loro presentazioni, usano queste parole: “Questa grande e bella comunità composta da donne e uomini diversi per età, interessi, convincimenti, ma accomunati da questa voglia di fare bene le cose, di trovare nel lavoro il senso di una vita più ricca e dunque più degna di essere vissuta, di contribuire tutti assieme, portando ciascuno il proprio mattoncino, al Rinascimento dell’Italia”.
Tante sono le storie emerse nella passata edizione e tante altre emergeranno quest’anno: dall’ebanista al docente; dall’azienda agricola al rural hub; dal cantiere edile all’impresa innovativa; dai più antichi borghi d’Italia fino alle smart city. Tante voci e tanti modi che si uniscono, per declinare il tema del lavoro in tutte le sue possibili sfumature.
L’hastag #lavoronarrato, la condivisione attraverso i social network sono strumenti moderni usati per condividere il passato, il presente e il futuro del lavoro in questo paese.
Lavori antichi affrontati con strumenti nuovi; vecchie e buone pratiche che riportano in auge prodotti mai desueti: la dialettica fra innovazione e tradizione nel mondo del lavoro è una sorpresa continua.
La notte del lavoro narrato: mille voci per una sola lunga narrazione, come una moderna fiaba, come una moderna “mille e una notte”, “con mille e mille racconti”.
Antonio Fresa
Per saperne di più
lavoronarrato@gmail.com
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http://lanottedellavoronarrato.org/
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