La politica estera di Giorgia Meloni

libia bandiera

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La presidente del Consiglio Giorgia Meloni, dopo la visita in Algeria, si è fermata in . L'Italia, considerando anche altri paesi (Egitto e Tunisia), dovrebbe accrescere la sua influenza nel Mediterraneo. Sembra però che la politica estera la faccia l'ENI: ottenere maggiori quantità di energia, gas in particolare. La presidente del Consiglio, nella conferenza stampa assieme al premier del governo di unità nazionale della Libia, Abdulhamid Dabaiba, ha dichiarato che l'Italia lavora per diventare un «hub di approvvigionamento energetico». L'Eni investirà 8 miliardi di euro, l'ultima volta il volume degli affari promessi da Gheddafi ammontava ad oltre 50 affari. La Libia (chi dei vari attori sul campo?) si impegna, per quanto potrà e vorrà farlo, a bloccare i flussi migratori. Ma sappiamo bene dove e in quali condizioni disumane vengono incarcerati i migranti. In piena continuità con la linea del passato, Giorgia Meloni ha anche accennato di voler «potenziare» la guardia costiera libica. La politica estera è altro: dialogare seriamente con le nazioni che seguono altri interessi in Libia, pacificare il paese, promuovere elezioni credibili, consolidare le istituzioni anche attraverso il rispetto dei diritti umani.

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