Purtroppo come accade da decenni, il fatto che i media scoprano verità dolorose non farà cambiare il corso delle cose né le politiche di chi è stato messo alla berlina. Accadrà anche questa volta come accaduto, ad esempio, per la “pistola fumante” per la guerra in Iraq. Il quotidiano statunitense Washington Post è riuscito a mettere le mani su documenti che dimostrano l'insensatezza della guerra in Afghanistan. «In centinaia di interviste riservate che costituiscono una storia segreta della guerra, funzionari Usa e alleati hanno ammesso di essere andati in direzioni che avevano poco a che fare con al-Qaida o l′11 settembre. Espandendo la missione originale, hanno spiegato di aver adottato strategie di guerra fatalmente imperfette basate su ipotesi errate su un Paese che non capivano». Ma oramai la propaganda ha lasciato solchi profondi per pensare che la guerra al terrore come metodo smetta di funzionare.
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