
Cosa legano le esibizioni delle soubrettes della rivista, che ballavano e cantavano per un pubblico solitamente interessato esclusivamente alla loro mera presenza fisica, con le odierne performance delle “Signore della TV”, che nella liquidità dello schermo sono conduttrici di programmi televisivi tra informazione e spettacolo?
Vincenzo de Lucia, attore, cantante e trasformista, noto al grande pubblico per i suoi interventi in alcuni show televisivi, nell’ambito della messa in scena teatrale “La Signora delle TV”, ricuce i diversi livelli narrativi attraversando una galleria di personaggi femminili con una messa in scena del proprio corpo, quale luogo unificante dei linguaggi dello spettacolo.
Interagiscono in teatro fra loro tre piani scenici: quello del maxi schermo, in cui Vincenzo de Lucia impersona i personaggi femminili iconici più svariati, quali, tra gli altri, Sandra Milo e Lilli Gruber; il palcoscenico vero e proprio, la cui apertura con la messa in scena di Raffaella Carrà appare indicativa dello status “mitico” dello schermo televisivo, nonostante l’odierno frantumarsi dei linguaggi della comunicazione; infine la platea, dove l’attore e i ballerini interagiscono con il pubblico che diventa esso stesso protagonista, invitato a partecipare attivamente allo spettacolo. È infatti nella platea che si aggira un’improbabile fata-cartomante, signora di una TV della marginalità, una goffa truffatrice che cattura i sogni dei creduloni contrabbandando i responsi dei tarocchi con la richiesta di cifre spropositate. Irresistibile, anche, Valentina Petriccione, spalla lunare della “cartomante”, poi scatenatasi in una straniante danza orientale stile Bollywood.
Lo spettatore viene provocato, anche in maniera licenziosa, mentre va in onda il famoso refrain della colonna sonora del film Polvere di Stelle, mentre sullo schermo scorrono banane pop art e tutto converge in una festa in platea ove piovono coriandoli, si ride, si fa il trenino. Linguaggi alti e bassi si mescolano disinvoltamente: accanto alla raffinata rappresentazione di Ornella Vanoni, i cui brani più noti sono resi dal poliedrico protagonista con una non comune sensibilità interpretativa, si colloca una perfetta imitazione di Barbara D’Urso, sapiente signora del trash.
L’imitazione delle diverse “signore” della tv, pur esercitandosi sul registro della parodia, non approda nella caricatura; il protagonista entra nel personaggio con delicatezza quasi annullando se stesso per diventare altro”, o meglio “altra”, rappresentando l’immagine rutilante, gli inciampi, ma anche le intime emozioni della Signora.
Il tutto nell’ambito di una cornice molto curata sotto il profilo musicale, della coreografia, del trucco e dei costumi. Corpi colorati, bistrati e scintillanti, dunque: uno spettacolo che induce alla risata, alla spensieratezza e al divertimento.
Ma non solo. Nella scena finale il protagonista racconta al pubblico la propria storia, presentando il suo volto, clown spogliato della maschera. Espone quindi la bandiera della pace, che, al di là della sua tautologica e scontata essenzialità, appare evocativa, stavolta, di altri corpi, ossia di corpi violati che escludono la possibilità di una rappresentazione.
Imma Castropignano
Teatro Sannazzaro – Napoli
dal 24 al 26 marzo 2023
La Signora della TV
di Vincenzo de Lucia
con Ettore Gatta, Stefano Minale, Giuseppe Fiscale, Luigi Fiscale, Giovanni Minale, Francesco Izzo, Domenico Monda, Johannes Palmieri, Deborah Esposito, Angela Rasulo, Andrea Tarantino, Valentina Petriccione.
Musiche di Claudio Romano.
Coreografie di Johannes Palmieri
Scene di Francesca Mercurio
Costumi di Dora Maione, Maria de Lucia, Anna de Lucia
Orchestra diretta da Claudio Romano
Trucco di Vincenzo Cucchiara, Artuto Vermiglio
Disegno luci di Luigi della Monica
Produzione Tradizione e Turismo – Centro di Produzione Teatrale
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