
Fa strano (nemmeno troppo) vedere che sia servita una partita di calcio per discutere della questione diritti in Arabia Saudita. Ancora più strano, però, è che quella stessa schiera di politici e intellettuali vari che si è interrogata sull'opportunità di far disputare la supercoppa italiana in quel Paese (evidentemente non virtuoso in materia di diritti), non abbia alzato un dito per protestare contro il fatto che, proprio a quel Paese, l'Italia vende armi da anni. Armi con cui l'Arabia Saudita bombarda in Yemen. Chiariamo. I diritti delle donne sono sacrosanti e le carenze di quel Paese vanno denunciate. Ma i civili che cadono in Yemen gravano sulla coscienza di molti, tra cui il bel paese, e restare muti è un'ipocrisia imperdonabile. Ma al calcio interessa una delle più gravi crisi umanitarie globali? Evidentemente no.
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