
In Ucraina continua infuriare la guerra anche intorno alle centrali nucleari in queste ore, ma non è l'unica guerra che si combatte nel mondo. Mentre il presidente turco Recep Tayyip Erdoğan prova a fare da paciere tra Russia e Ucraina, la sua aviazione bombardava nel fine settimana nel nord della Siria e dell'Iraq le località Tel Rifat, Derbysia e Derik, e Kobane. Quest'ultima riconquistata tra il 2014 e il 2015 dai curdi dopo la sconfitta dell'ISIS. I bombardamenti hanno in particolare colpito le postazioni delle Forze democratiche siriane, un'alleanza di milizie curde, arabe e assiro-siriache. A difendere quelle aree ci sono le Unità di protezione dei popoli (Ypg) che hanno perso uomini nell'attacco che avrebbe riguardato anche edifici civili come un ospedale. Sarebbero alcune decine i morti in totale. Secondo diversi analisti i bombardamenti sono la risposta turca all'attentato del 13 novembre a Istanbul, in cui sono morte sei persone e altre ottanta sono rimaste ferite. Il Partito dei Lavoratori del Kurdistan (PKK) accusato da Ankara, e le Forze Democratiche Siriane hanno negato ogni responsabilità.
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