
Il 10 febbraio prenderà avvio Une, un ciclo di mostre di Arte al femminile, a cura di Chiara Parisi – fino a qualche tempo fa Direttrice dei programmi culturali della Monnaie de Paris, oggi Curatrice dell’Accademia di Francia a Roma presso Villa Medici.
Si tratta di sei mostre successive di grandi Artiste-Donne. Un itinerario ideale nell’ambito dell’Arte contemporanea, che rileva l’ultimo pensiero dell’Arte femminile, che sta conquistando il terzo millennio con uno spirito più consono ai tempi in corso. Nuovo rispetto a quello del femminismo storico.
Interessarci oggi di Arte al femminile, dopo alcuni interventi sulla parallela Architettura delle Donne, non è un cambio di rotta. Arte ed Architettura sono due paesaggi che si affacciano sullo stesso lago. Si contaminano, trasferendosi emozioni reciproche. E non solo in un solo senso, dal campo dell’Arte (libera), verso un’Architettura più rigida, perché essenzialmente funzionale. Ma anche come ritorno vicendevole, dall’Architettura verso l’Arte, perché quest’ultima “vive” nella foresta dell’Architettura. Senza città l’Arte non avrebbe linfa per crescere, per respirare. Una suggestione reciproca complessa.
Sotto questo aspetto l’Architettura deve conquistare altre variabili, di cui può ancora arricchirsi, per esempio, la più generale differenza di genere. Compresa quella artistica.
L’Architettura, più professionalizzata, deve anche uscire dalla sua veste più “asessuata”.
Allora ben vengano, oggi, le più disinvolte performances artistiche femminili, per portare nuova acqua alle due vallate convergenti. Uomo donna, Arte Architettura.
Il programma artistico presso la Villa Medici a Roma, sembra alludere ad un percorso di questo tipo. Inizierà proprio con questo significato implicito, con la personale di Annette Messager, Artista-Donna francese, più incline a nuove frontiere, e senza eclatanti urla di riscossa.

Chiara Parisi ha forse lasciato la Monnaie de Paris, proprio in ragione di una spinta inversa, a lei estranea, ancora arrabbiata (Monnaie de Paris sembra ora ritornare nel crogiolo di una indomita battaglia di genere), preferendo, invece, una più equilibrata crociera, pur con sguardi più lunghi.
Poi sarà la volta di Yoko Ono, Claire Tabouret, Camille Claudel e Elisabeth Peyton, Tatiana Trouvé.
Annette Messager nel panorama artistico contemporaneo è nota come un’artista radicale e anticonformista, da nuovo terzo millennio. Lontana da battaglie ad oltranza, ma non meno efficace sul piano della crescita femminile. Una perfetta interpretazione contemporanea.
La stessa Chiara Parisi evidenzia che il contemporaneo non consiste solo in una nuova idea di bello, ma piuttosto nel modo di vivere il presente con un nuovo fervore e spontaneità. L’Arte contemporanea è oggi più aperta rispetto ad nuovo confronto senza confini con il reale. Si tratta piuttosto di uno stile di vita, senza categorie temporali condizionanti, passato, presente, futuro.

Annette Messager corrisponde a queste definizioni attraverso strumenti nuovi, quotidiani o forse (a-) de-temporalizzati. Il collage, come ri-composizione; o inteso quasi come collezionismo ri-contestualizzato; le installazioni come momenti da vivere sul posto; gli assemblaggi come composizioni mai fatte prima; le sculture, vivacizzate come se modellate adesso; con tecniche e materiali semplici, a volte domestici, femminili. Object trouvé, oggetti trovati sotto mano.
Utilizzo di fotografie, immagini, incorniciati e non, appesi o liberi, di oggetti e persone, che puoi incontrare anche per caso. Il ricamo e l’uncinetto, pratiche femminili ribaltate come Arte di tutti.
Quindi pittura e disegni semplici, quasi immediati. Materiali video come girati al momento. Uso di matite colorate, non solo per colorare. Giocattoli per giocare e non solo per giocare. E tanto altro, soprattutto cose che sono sempre sotto i nostri occhi, e che casualmente non vediamo.
Anche la digitalizzazione (la nostra mente è oggi sempre più inconsapevolmente digitalizzata) entra nel mondo dell’Arte contemporanea. Quasi come normalità del vissuto di ogni giorno.
I quotidiani e le copertine delle riviste che diventano immaginario di esaltazione di uno stato emotivo alternativo (non più solo informativo).
L’Artista-collezionista contemporaneo vede gli oggetti raccolti in una nuova storicizzazione, addirittura facendoli diventare serie attuali. Una specie di Album Journal intimes delle proprie emozioni, riportate al proprio presente. Ovvero l’Artista-Donna voyeur, nascondere per mostrare, come sembra provenire dalla stessa Annette. Il corpo in una nuova fisicità astratta.
L’assoluta normalità artistica non ha più processi logici/concettuali preordinati. Ma attualità istintiva.
Ma questo non è il concetto centrale del nuovo contemporaneo, soprattutto attraverso il modo di vedere di una Donna, che usa con maggiore disinvoltura gli strumenti tipici femminili?
Dice Annette Messager : «In tutte le mie opere ho sempre cercato di mettere insieme materiali diversi tra loro. Non si tratta tanto di una strategia, ogni opera veniva giudicata in termini di forza, di potere, in definitiva, di virilità. Quindi ho cercato di assumere una mentalità più aperta verso i materiali, che mi ha permesso di non considerarli rigidamente e di far partecipare alla mia opera attività tipicamente femminili. Era certamente in contrasto con il gusto corrente del tempo che privilegiava un’arte al maschile, la “vera” pittura, la scultura….ma più che di una strategia premeditata si trattava di una reazione istintiva. Sentivo che opporre questi piccoli dettagli quotidiani della femminilità all’arte alta era già di per sé un’affermazione critica [….]. La mia opera, quindi, non è una riflessione critica sui media, ma una riflessione sul lavoro di una donna artista».
Continua: «È proprio l’idea di totalità, di interezza, che trovo spaventosa, per me equivale alla fine di qualcosa […] Un’artista dice sempre la stessa cosa, ma in modi diversi. Si va più lontano, si regredisce, si fa un salto in avanti. Ci sono momenti più introspettivi. Come il mondo si modifica, il lavoro si evolve e, invecchiando, si diventa più umani. Ho le illusioni di tutti, lo stesso desiderio di amore, l’angoscia per il tempo che passa. Queste paure mi portano verso il gioco, forse come un esorcismo. Sono più giocosa, più infantile e più seria e certamente staccata da un sacco di cose, come la paura di non sedurre, o di non esserci […]».
Sono concetti anticipatori di tempi nuovi, declinati da una Donna che interpreta benissimo quello che verrà. Come la maggior parte delle Donne, del resto, che avvertono impulsivamente gli avvenimenti che stanno per manifestarsi. Donne streghe (in senso buono) che intravedono il futuro, sentendo emotivamente il passato.
Le tendenze artistiche attribuite ad Annette Messager – Surrealismo, Arte concettuale, Body Art – sembrano già superate nel suo caso. L’Arte contemporanea si sta allontanando sempre più dalla pratica delle etichette e dei movimenti, per cui Annette Messager, per suo particolare merito, ha un diritto ad una sua nuova a-collocazione. Grazie proprio alla sua tendenza di rimescolamento semplificante. Semmai riconoscendo la sua specifica individualità artistica femminile. Ogni riporto ai movimenti tradizionali, è un passo all’indietro, o rigidità culturale, non contemporanea.
Anche l’Architettura contemporanea si sta portando sempre più lontana dai tanti movimenti classici. Il riferimento ancora in voga, invero, rimane il cosiddetto Decostruttivismo, declinato in nuova forma contemporanea (il Decostruttivismo contemporaneo non è più un movimento).
Che può semplicemente definirsi come un modo per scomporre l’Architettura razionalizzata e ricostruirla in modo più dinamico e fluido. Anche qui modificando il parametro tempo, nemico numero uno un po’ di tutto e tutti. Costante equilibrio instabile della contemporaneità, senza più tante etichette. Addirittura sembra che il decostruttivismo si trasformi, da solo movimento culturale precostituito, a vero e proprio spirito libero dell’intero contemporaneo.
Anche l’Arte contemporanea potrebbe entrare nell’ambito concettuale decostruttivista, facendo pulizia dei troppi movimenti pregressi e sintetizzando il tutto in una scomposizione generale dell’ordine esistente, per ricomporlo in un nuovo atteggiamento più profondo e libero.
Il tempo è misurato in modo diverso: il tempo della scomposizione, dell’accumulo di oggetti e visioni, della loro ri-manipolazione, della frammentazione delle parti, poi comunque ricomposte in modo non più scontato. Come i frammenti di Annette Messager, che appaiono quelli tipici della donna “frammentata“. Che sono manifestazioni dirette, per vivere la contemporaneità in termini più impulsivi ed istintivi, tipici femminili. Dello spazio intero riconquistato/concentrato e del tempo assoggettato. Ovvero il nuovo Decostruttivismo delle Donne e di Annette Messager in particolare. Ovvero la frammentazione come decostruttivismo interrotto.
I passerotti impagliati vestiti con abitini di maglia che significano una pratica femminile traslata.
I proverbi sulle donne ricamati su spezzoni di stoffa, come manifesti femminili de-contestualizzati. O Pénétration, organi e parti del corpo in stoffa appesi, come simbolo corporeo riportato ad una esposizione femminile disambigua. Plaisir-déplaisir, stoffe, corde, plastica, bambole, peluches, fotografie, specchi, materiali femminili e non solo, per nuove immagini de-femminilizzate, perché portate nella realtà omologata. Mes voeux (I miei desideri), assemblaggi di fotografie in cornice, che ritraggono parti di corpi umani, bocche, occhi, nasi, sessi. Un corpo frammentato, che sembra non trovare subito la sua organicità naturale, ma la allude. Articulés-Désarticules, movimento meccanico di pupazzi e parti del corpo umano, che simulano una loro scontata articolazione dinamica. Questa volta, forse, anche drammatica.
La semplice esposizione statica delle opere più significative, va oltre. Annette Messager promette di essere fisicamente presente a Villa Medici, attraverso proposte di percorsi dinamici. Attraverso particolari allestimenti per creazioni sul momento. Sollecitando i visitatori in un nuovo modo di guardare l’interno-esterno della stessa Villa Medici, trasformata in un vissuto artistico (complementare alle opere principali?). Dice Annette, «per esplorare e scongiurare le paure e le fantasie». Delle Donne in particolare.
Una mostra concepita in diretta con performance istantanee. La contemporaneità del guardo ed agisco subito di Annette Messager.
Eustacchio Franco Antonucci
Bibliografia navigabile
Rivista Arca n.272 di settembre 2011
ADA – Donne Architetto – Pagina Facebook – @associazionedonnearchitetto
donnArchitettura – Un libro di donne progettato da donne – Franco Angeli – dietrolequarte.francoangeli.it
Donne nell’Arte. Arte contemporanea. Annette Messeger – iperarte.net
Per informazioni generali sull’attività di Villa Medici a Roma: www.villamedici.it
Per le opere di Annette Messeger clicca “Immagini”
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