
Esiste un'altra proposta di Legge di Bilancio. Non se ne parla. Non c'è traccia sui media principali ed è perché ha una logica politica capovolta. Sono le proposte, quest'anno 111, che arrivano come ogni anno dal Rapporto di Sbilanciamoci!, una “Controfinanziaria” sostenuta da una campagna che vede 49 associazioni a sostegno.
Il Presidente del Consiglio si trova alle strette anche per aver voluto una gestione verticistica dei provvedimenti di contrasto alla pandemia e ancor di più per il tentativo di tenere in disparte tanti, dentro e fuori la maggioranza, su come gestire il Recovery Fund e in generale la Legge di bilancio.
La maggiore condivisione dovrebbe essere allargata a tutte quelle aree della società civile da decenni impegnate su ogni fronte nella società di questo paese. Stiamo parlando di realtà come quelle che hanno contribuito alla redazione del Rapporto/Controfinanziaria che, oltre al gruppo di Sbilanciamoci!, sono: ActionAid, Anffas-Fish, Antigone, Arci, Arci Servizio Civile, Associazione Dottorandi e Dottori di Ricerca Italiani, Cittadinanzattiva, Cnca, Fairwatch, Fish, Fondazione Finanza Etica, Legambiente, Link Coordinamento Universitario, Lunaria, Movimento Mi Riconosci?, Rete degli Studenti Medi, Rete della Conoscenza, Rete Italiana Pace e Disarmo, Unione degli Studenti, Unione degli Universitari, Unione Inquilini, Un ponte per…, Wwf Italia.
Un Rapporto quello di Sbilanciamoci! frutto di una disamina della Legge di Bilancio che, secondo gli estensori, ha pure qualche aspetto positivo. Infatti vengono segnalati: l'introduzione dell'assegno per il nucleo familiare; il potenziamento del trasferimento agli enti locali per gli asili nido (215 milioni nel 2021) e i servizi sociali, l'aumento dei fondi per il servizio civile (i 340 milioni di euro del bonus bebè sarebbe meglio destinarli al sistema degli asili nido); il rifinanziamento ordinario (121 miliardi nel 2021) del Servizio sanitario nazionale, che però è minimo e ancora inadeguato; le risorse per le assunzioni nella Pubblica Amministrazione (ancora però molto parziali) e nella scuola; il rifinanziamento della cassa integrazione (5,3 miliardi nel 2021); gli incentivi fiscali per le assunzioni dei giovani, delle donne e nel Mezzogiorno (con la decontribuzione per tre anni); le misure a favore dello sviluppo del Mezzogiorno.
Molte di più le note negative della Legge di Bilancio 2021, i cui 39 miliardi, secondo Sbilanciamoci!, non servono ad una necessaria inversione di tendenza necessaria ad uscire dall'emergenza Covid-19 e a far ripartire un Paese schiavo dei tenti errori e mancati interventi negli anni passati.
Una delle maggiori perplessità sulla Legge di Bilancio 2021 è quella dell'assenza della riforma fiscale e di una sua indicazione verso imposte che riequilibrino le disuguaglianze. Manca anche una visione organica dei vari interventi nell'ambito di un sistema welfare che metta al centro i Livelli Essenziali delle Prestazioni (LEP). L'assenza di interventi sulla riduzione o riconversione dei Sussidi Ambientalmente Dannosi (SAD in Sussidi Ambientalmente Favorevoli (SAF). Nemmeno a palarne di riduzione per le spese eccessive del sistema delle acquisizioni dei sistemi d'arma: ben 6 miliardi stanziati per il 2021. Non ci sono le misure che delineino una politica industriale gettando un'ombra su come gestiremo gli interventi del Recovery Plan. Pochi soldi destinati alla ricerca e l'università e il diritto allo studio. E non ci sono sostanziali novità in tema di evasione fiscale, con poche misure specifiche. Si notano diversi interventi di ristoro ad hoc per poche grandi imprese, ad esempio nei trasporti, mentre non vengono inseriti incrementi di rilievo nella dotazione del Fondo nazionale dei trasporti e miglioramenti significativi per il trasporto pubblico locale (Tpl).
Fatte queste premesse la Controfinanziaria esplicita tutte le 111 proposte che la contengono per un totale di 35 miliardi e 883 milioni di euro. Come spiega Rachele Gonnelli sul sito di Sbilanciamoci, la Controfinanziaria «ha puntato su politiche industriali improntate al Green Deal europeo, sul potenziamento delle risorse per la stabilizzazione del personale medico e infermieristico negli ospedali e sul rafforzamento della sanità territoriale e preventiva, sull'applicazione dei Lea o livelli essenziali di servizi sia nel diritto allo studio, dove mancano del tutto, sia nella sanità, dove ancora stentano a essere implementati su tutto il territorio nazionale. Ha chiesto maggiori condizionalità “green” – ad esempio sull'utilizzo di energie rinnovabili – insieme a garanzie su stabilità e sicurezza del lavoro per la concessione di ristori e sgravi alle imprese».
Non potendo indicare nel dettaglio tutte le misure abbiamo fatto un lungo riepilogo anche se in un paio di casi abbiamo approfondito perché sarebbero dirimenti per tante interventi di cui l'Italia necessita.
La prima riguarda una riforma complessiva e organica del sistema fiscale e impositivo che «presenta un carattere fortemente redistributivo, lungo le linee guida tracciate dall'art. 53 della Costituzione, ossia incentrata sul principio della capacità contributiva e sulla progressività dell'imposizione fiscale». A noi sembra ben strutturata e assolutamente condivisibile.
La riforma di Sbilanciamoci! prevede una rimodulazione delle aliquote Irpef che porterebbe maggiori entrate per 2,1 miliardi di euro e articolata nel modo seguente:
• riduzione di un punto percentuale dell'aliquota sul I scaglione di reddito (fino a 15.000 euro) dal 23 al 22%, e sul II scaglione (dai 15.001 ai 28.000 euro) dal 27 al 26%;
• aumento dell'aliquota sul IV scaglione (dai 50.001 ai 75.000 euro) dal 41 al 44%, e dell'aliquota sul V scaglione (oltre i 75.000 euro) dal 43 al 47,5%;
• introduzione di un VI scaglione (tra i 100.000 e i 300.000 euro) con un'aliquota al 55% (modificando, dunque, il V scaglione che comprenderebbe dai 75.001 ai 100.000 euro di reddito);
• introduzione di un VII scaglione oltre i 300.000 euro di reddito con un'aliquota al 60%.
All'interno della riforma ci sarebbero anche:
• l'assoggettamento all'Irpef delle rendite finanziarie con l'abolizione del regime di tassazione separata al 26% sulle rendite finanziarie (esclusi i titoli di Stato), facendole rientrare nella base imponibile Irpef (altri 2,4 miliardi di entrate)
• l'introduzione di un'imposta patrimoniale complessiva dell'1% applicabile al 5% più ricco della popolazione, che detiene un patrimonio medio di 1,3 milioni di euro, per un totale di 1.625 miliardi di euro. Una tassa patrimoniale dell'1% potrebbe portare a entrate prudenzialmente stimate in almeno 6 miliardi di euro l'anno.
• la riduzione della franchigia attualmente prevista per la tassa di successione da 1 milione a 100.000 euro e l'applicazione di aliquote crescenti rispetto alla ricchezza con maggiori entrate di 1, 4 miliardi di euro
• la tassazione dei profitti del settore dei beni di lusso come nautica e gioielleria rappresentano produzioni di lusso rivolte a clientele particolarmente facoltose. •Misure fiscali penalizzanti per il rilascio del porto di armi
• la tassazione degli investimenti pubblicitari. Nell'era delle grandi concentrazioni dei media e delle agenzie pubblicitarie nessuno può negare l'effetto distorsivo che la pubblicità ha su consumi, stili di vita e sulla stessa regolarità della concorrenza tra le imprese.
A tutto ciò andrebbe aggiunta l'introduzione di una vera tassa sulle transazioni finanziarie.
La controfinanziaria di Sbilanciamoci! pere quanto riguarda le spese e gli investimenti troviamo 800 milioni di ulteriori fondi alle imprese maggiormente colpite dall'emergenza Covid-19. A questi vanno aggiunti 4 miliardi per favorire la riconversione del sistema produttivo nella direzione della sostenibilità sociale e ambientale, è necessario un piano massiccio di investimenti, con fondi che vadano ben oltre i finanziamenti proposti dal governo nella precedente Legge di Bilancio per il 2020. E poi ancora un altro miliardo per un piano di appalti pubblici per le piccole e medie imprese.
Ci sono poi altre misure per aumentare e migliorare il Reddito di Cittadinanza; per aumentare la sicurezza sul lavoro; l'aumento di quasi mezzo miliardo della dotazione del Fondo occupazione e formazione.
La scuola vede destinati oltre 2 miliardi per assicurare un vero diritto allo studio che questo periodo di pandemia ha fatto esplodere e per l'edilizia scolastica.
All'università e alla ricerca complessivamente andrebbero 5,2 miliardi per: misure per un vero diritto allo studio, integrazione del Fondo di finanziamento ordinario e gratuità dell'università, sostegno agli affitti dei fuorisede e stanziamenti per le residenze universitarie, superamento dell'accesso programmato all'università, finanziamento del dottorato di ricerca, finanziamento del comparto di ricerca e reclutamento, integrazione del fondo per le esigenze emergenziali.
Alle politiche culturali andrebbe 1 miliardo di euro attraverso la gratuità dei musei monumenti e aree archeologiche, promozione delle spettacoli dal vivo, implementazione dei Livelli essenziali delle prestazioni culturali, assunzioni di personale scientifico, amministrativo e dirigenziale nel Mibact, interventi straordinari di manutenzione e adeguamento degli spazi culturali, un fondo per spazi e aree culturali.
Evidentemente un lunghissimo capitolo e relativa analisi sono dedicati da Sbilanciamoci! all'ambiente e alla transizione ecologica altrettanto, se non più, necessaria dell'uscita dalle paludi economiche generate dalla pandemia. Da una parte ci sono gli investimenti e dall'altra la cancellazione delle risorse alle attività ambientalmente dannose.
Un altro capitolo è dedicato alla tutela del territorio e uno alle grandi opere utili. Per queste ultime «si propone uno stanziamento complessivo di 1,6 miliardi di euro per la messa in sicurezza, l'ammodernamento e potenziamento delle infrastrutture esistenti, in particolare al Sud, investendo sulle ferrovie al servizio dei pendolari, la rete stradale Anas e provinciale, l'infrastrutturazione elettrica, le tramvie e le metropolitane nelle aree urbane (dove si concentra la stragrande maggioranza della popolazione e si registrano i più gravi fenomeni di congestione e inquinamento), la costruzione di infrastrutture per la mobilità dolce e la realizzazione della logistica per favorire l'interscambio modale».
Gli interventi per il Welfare ci sono più interventi per dare, ad esempio, maggiori diritti per i senza fissa dimora, per il personale sociale, per l'assistenza semi-residenziale e domiciliare anziani. Sul fronte disabilità sono previsti ulteriori risorse per l'incremento del Fondo nazionale per la non autosufficienza e del fondo per la vita indipendente e di quello per le politiche sociali.
E poi i maggiori investimenti sulla salute, sul sistema pensionistico, sul tema migrazioni e asilo e sulle carceri.
Chiudiamo tornando alle risorse per implementare tutto quanto descritto finora, sia pur approssimativamente rinviando alla lettura della proposta di Sbilanciamoci!, le spese militari. Si tratta di ridurre il personale militare per risparmiare 1 miliardo, di tagliare i programmi di acquisto dei sistemi d'arma per 2,8 miliardi, altri 700 milioni si risparmierebbero una drastica riduzione delle missioni militari. Si propone invece di destinare 350 milioni allo Aiuto Pubblico allo Sviluppo.
Ciro Ardiglione
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