
Sabato scorso allo stadio Saint-Denis di Parigi non è andata come si sperava. L’Italia ben disposta in campo, secondo le volontà del signor Brunel, ha tenuto in apprensione la Francia vice campione del mondo solo fino ad un drop di Burton. 30 a 12 per la Francia i numeri finali del match, con l’Italia incapace di andare in meta e con una bassa attitudine a placcare i francesi, deliziosi con Malzieu, Rougerie e Trinh-Duc. Buchi enormi lasciati nella difesa ed un modo di approcciare al placcaggio che grida vendetta. Tanto da far dichiarare al tecnico transalpino dell’Italia che questa non è la squadra che conosce.
Peccato, perché l’approccio alla gara nei primi venti minuti era stato un manifesto esplicito della filosofia di Jacques Brunel: tanta voglia di stare nel campo avversario, rappresentare un pericolo, difendere bene, placcare tutto. Poi, presa la prima meta da Rougerie, la struttura mentale dell’Italia si è indebolita, fino a proporre una serie inguardabile di mancati placcaggi e sterili calci sull’ala, preludio ad un lento declino verso la sconfitta. Il gioco dei nostri trequarti non è quasi mai stato innescato, se non si rilevasse un isolato spunto di McLean verso il finale, placcato a 10 metri dalla meta gallica in solitudine e con scarso sostegno dai compagni.
La linea mediana italiana è stata asfittica, il compitino svolto al limite della sufficienza, con diversi palloni sbattuti in faccia al malcapitato di turno. E poi, molte fasi di gioco proposte con giocatori che ricevevano il pallone quasi da fermi, senza il dinamismo e ricezione del pallone con il guadagno della linea del vantaggio, su quella linea immaginaria tracciata dal pallone e che rappresenta il vero parametro di conquista del territorio avversario in avanzamento. Senza tutto ciò è diventato troppo facile per i galletti francesi spennare il pollo italiano.
A conti fatti, una sconfitta meritata ma non disastrosa, qualche sprazzo di nuova mentalità s’è vista, peccato per i tanti errori commessi, fatali contro un avversario della caratura dei francesi.
Contro l’Inghilterra di oggi la Federazione, il tecnico Jacque Brunel, il movimento rugbystico italiano metteranno sul piatto del destino un debutto in casa nel Six Nations incassando il tutto esaurito dello stadio olimpico di Roma. Un evento inedito per il rugby italiano. Una occasione ghiotta per tutti, come giustamente affermato da Brunel in conferenza stampa, per dare respiro ad una nazionale tornata malconcia dal mondiale.
Gli inglesi visti vincere contro la Scozia ad Edimburgo sono sembrati una squadra solidissima in difesa, asfissiante nel togliere spazio a qualsiasi iniziativa d’attacco, una grande difesa che sale sempre rapida e compatta. Una Inghilterra giovane e molto ben organizzata, in grado di soffrire per quaranta minuti e tenersi aggrappata alla meta conseguita all’inizio del secondo tempo.
L’Italia rispetto alla formazione di Parigi vede Canale come centro al posto di Sgarbi e Bortolami al posto di van Zyl come seconda linea (van Zyl era stato inserito nella formazione ideale del Six Nations come unico rappresentante italiano).
Dalla vigilia del match Roma è spazzata dal blizzard e sparsa di sale da un sindaco “operaio” in apprensione nel gestire l’ospitalità di circa settemila tifosi inglesi attesi nella capitale, chiaramente abituati ad infischiarsene di questi eventi atmosferici.
Zobi La Touche
La formazione azzurra
15 Andrea MASI (Aironi Rugby, 65 caps) – Estemo
14 Giovanbattista VENDITTI (Aironi Rugby, 1 cap)* – Ala
13 Tommaso BENVENUTI (Benetton Treviso, 13 caps)* – Ala
12 Gonzalo CANALE (Clermont-Auvergne, 73 caps) – Centro
11 Luke MCLEAN (Benetton Treviso, 34 caps) – Centro
10 Kristopher BURTON (Benetton Treviso, 10 caps) – Mediano di apertura
9 Edoardo GORI (Benetton Treviso, 10 caps)* – Mediano di mischia
8 Sergio PARISSE (Stade Francais, 84 caps) – capitano – Terza linea centro
7 Robert BARBIERI (Benetton Treviso, 17 caps) – Terza linea
6 Alessandro ZANNI (Benetton Treviso, 59 caps) – Terza Linea
5 Marco BORTOLAMI (Aironi Rugby, 89 caps) – Seconda linea
4 Quintin GELDENHUYS (Aironi Rugby, 26 caps) – Seconda linea
3 Martin CASTROGIOVANNI (Leicester Tigers, 83 caps) – Pilone destro
2 Leonardo GHIRALDINI (Benetton Treviso, 42 caps) – Tallonatore
1 Andrea LO CICERO (Racing-Metro Paris, 92 caps) – Pilone sinistro
a disposizione
16 Tommaso D’APICE (Aironi Rugby, 4 caps)*
17 Lorenzo CITTADINI (Benetton Treviso, 9 caps)
18 Antonio PAVANELLO (Benetton Treviso, 5 caps)
19 Mauro BERGAMASCO (Aironi Rugby, 88 caps)
20 Fabio SEMENZATO (Benetton Treviso, 9 caps)
21 Tobias BOTES (Benetton Treviso, 1 cap)
22 Luca MORISI (BancaMonteParma Crociati, esordiente)*
23° e 24° convocati: Michele RIZZO (Benetton Treviso, 2 caps) Alberto SGARBI (Benetton Treviso, 13 caps)
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