
La crisi in Libia non è un argomento da prima pagina dei grandi quotidiani internazionali a cominciare da Le Monde per finire al New York Times. Forse perché non viene considerata così grave o forse perché interessa poco nei loro paesi… Intanto decine di morti e, secondo il portavoce delle Nazioni Unite, Rheal Leblanc, più di 8mila persone sfollate dall'inizio degli scontri che proseguono intorno a Tripoli.
A Roma si è deciso di istituire un gabinetto di crisi per monitorare costantemente l'andamento della crisi fino a quando non sarà rientrata. Nel frattempo dopo i vari viaggi aerei dalla Libia verso Parigi e Roma, Parigi ha smentito di essere stato a conoscenza della decisione dell'attacco lanciato dal generale Khalifa Haftar. Quest'ultimo ha chiesto un supporto alla Russia ed è spalleggiato dall'Egitto in particolare, e dall'Arabia Saudita.
L'Italia vuole la pace non solo per evitare una carneficina ma anche per le risorse energetiche e per non trovarsi un'altra ondata di migranti.
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