
In Libia, a un mese dall'attacco da parte del generale Khalifa Haftar, si continua a combattere e a morire. A ieri, secondo un tweet postato dall'Organizzazione mondiale della sanità (Oms), si registrano 392 morti e 1.936 feriti. La BBC ha mostrato e parlato degli abusi contro i cadaveri dei nemici e di uccisioni a sangue freddo di prigionieri da parte dell'esercito di Haftar. Accuse non solo respinte, ma fatte della stessa sostanza all'esercito che difende Fayez al Serraj.
La guerra in Libia si è ulteriormente complicata quando, il 19 aprile, Trump parlando con il generale, con una giravolta di 360°, gli ha dato il via libera secondo quanto svelato, qualche giorno dopo, dalle fonti interne alla diplomazia americana a Bloomberg. Non mi pare che al di là delle solite finte frasi di circostanza si sia andati oltre nel protestare. Trump fa quello che vuole e poco importa se moriranno molte persone e si finirà con il destabilizzare la regione, a cominciare dalla Tunisia che ha 500 km. di confine.
L'Italia? Impreparata.
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