
In Libia potrebbe esserci una pace armata sul modello Siria per una spartizione di fatto delle influenze tra Russia e Turchia che assicurerebbero ad entrambe, con dimensioni diverse, un maggior ruolo nel Medio Oriente e il controllo delle risorse libiche. Il primo passo potrebbe essere l'accordo siglato da Putin e Erdoğan che prevede un cessate-il-fuoco a partire dal 12 gennaio. Europa e USA: attori di poco conto ora. L'Italia da una parte non non ha più il suo tradizionale ruolo (la mancata visita del premier libico al-Serraj è l'ultimo episodio) e dall'altra non è sostenuta da Bruxelles come si evince dal fallimento della missione dell'Alto rappresentante per gli affari esteri Josep e dei ministri degli Esteri di Italia, Germaniae Gran Bretagna.
Nel frattempo, a dimostrazione dell'uso del condizionale necessario per la Libia, è arrivata la dichiarazione del portavoce dell'Esercito guidato da Haftar che se non mette in discussione la tregua quantomeno lascia supporre qualche richiesta in più: «Ringraziamo la Russia per il suo sostegno ma non possiamo smettere di combattere il terrorismo».
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