
È come se fosse stato chiamato, dal presidente nazionale di tutti i cuochi del bel paese, un grande chef (Messina) per preparare ai tifosi italiani di pallacanestro una pietanza prelibata che avevano dimenticato quanto fosse appagante gustarla. Gli erano anche stati consegnati, con partecipata condivisione, gli ingredienti migliori, alcuni anche molto costosi perché provenienti da oltreoceano. Qualcuno adombrava il sospetto che il loro lungo giro fosse servito solo a farne lievitare il prezzo. Si era anche provveduto a fornire un adeguato supporto enologico (Gallinari). Per questo si era attinto ad una riserva austera per abbinarla ad una pietanza, di cui avere rispetto, ma che il grande cuoco correva il rischio di “coprire” a causa delle sontuose caratteristiche del vino fornito.
Durante la progettazione del piatto il grande cuoco era dovuto tornare sui propri passi. Aveva dovuto cioè richiamare un ingrediente, inizialmente scartato (Cusin), nel tentativo di dare alla pietanza quel nerbo che gli studi iniziali per presentare un piatto adeguato avevano indicato prima presente e poi assente. Aveva cioè messo in discussione la sua credibilità, come solo i grandi possono fare, gli unici in grado di riconoscere la possibilità di riconsiderare le proprie decisioni, magari con qualche spiegazione che vada oltre la fisiologica necessità di visite mediche. Uno dei problemi che il grande chef ha dovuto anche affrontare è stato che la bottiglia, accuratamente conservata, poco prima della degustazione si è rotta; immediatamente alcuni hanno colto il segno per dire che il destino voleva che si dessero chance anche ad altri vini, aventi caratteristiche diverse e meno nobili, ma capaci di dare equilibrio alla degustazione. Durante il pasto (la partita con Israele) è subito emerso che il minestrone che si doveva cucinare, o il piatto di ratatouille , o meglio ancora la nostra caponata, è risultata omogenea, ben assortita negli ingredienti, con il solo soffritto di cipolla e peperoncino (Belinelli) che si esaltava ed era riconoscibilissimo sugli altri. Questa preparazione dava nerbo ad ogni cucchiaiata di pietanza rilasciata in una bocca che assumeva sempre più le sembianze di un canestro dalle dimensioni generose anche per gli altri ingredienti (Filloy).

Abbiamo scherzato ma è praticamente tutto quanto si è osservato nella prima gara con Israele e nella precedente preparazione all'Europeo. Ci attendeva una Nokia Arena, a Tel- Aviv, stracolma di oltre diecimila spettatori e con qualche sgradevole divagazione sull'interpretazione del nostro inno nazionale. Gli azzurri entrano in campo dando subito l'impressione della giusta concentrazione, la difesa è come la si voleva. Il quintetto, con un Marco Cusin prezioso, ha tutto quanto debba avere e gode anche di statistiche realizzative dalla media e lunga distanza che non possono concedere tregua agli avversari. Biligha difende e sporca ogni pallone agli israeliani, mentre riesce a dare sicurezza e difesa importante quando Cusin e Melli sono gravati di falli. Infine se Belinelli e Datome davano certezze sui loro apporti realizzativi, è sicuramente gradevole apprezzare i contributi di Filloy, al suo esordio in nazionale, e la prestazione irrinunciabile di un Melli redditizio ai massimi livelli così come Hackett.
Un inizio europeo che è come lo si voleva avere e che è archiviato dalle intelligenti dichiarazioni di capitan Gigi Datome che già qualche minuto dopo il fischio finale di Tel-Aviv invitava a concentrarsi sulla prossima gara con l'Ucraina.
Nel nostro raggruppamento la Germania batte l'Ucraina, e la Georgia sconfigge la Lituania. Dagli altri palazzetti colpisce la sconfitta della Francia ad opera della Finlandia.
Emidio Maria Di Loreto
Italia-Israele 69-48 (21-15; 36-32; 51-41)
Italia: Hackett 7 (1/4, 1/3), Belinelli 18 (0/2, 6/8), Aradori 3 (0/1, 0/2), Filloy 12 (2/5, 2/6), Biligha (0/1), Melli 9 (4/6, 0/1), Cusin 4 (2/2), Cinciarini ne, Abass, Baldi Rossi, Burns, Datome 16 (2/6, 4/7). All: Messina
Israele: Howell 9 (4/11), Dawson 5 (0/3, 1/4), Mekel 8 (3/9, 0/3), Eliyahu 4 (2/7), Casspi 18 (5/8, 0/2), Pnini (0/2, 0/1), Kadir ne, Halperin (0/2 da 3), Blayzer, Timor, Zalmanson, Ohayon 4 (0/3, 0/2). All: Edelstein
Arbitri: Bulto (Spagna), Vazquez (Portorico), Cici (Albania)
Tiri da due – Ita 11/27, Isr 14/43
Tiri da tre – Ita 13/27, Isr 1/14
Tiri liberi – Ita 8/12, Isr 17/23
Rimbalzi – Ita 43, Isr 32
Assist – Ita 12, Isr 11
Per la foto di copertina si ringrazia la FIP
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