Lo «sbriciolamento» della Costituzione

costituzione repubblica italiana
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L’elezione diretta del presidente della Repubblica o del presidente del Consiglio sono uno degli obiettivi strategici della destra al governo. La presidente del Consiglio Giorgia Meloni prova ad assumere la leadership della riforma costituzionale presidenzialista dopo che un’altra parte del suo governo, Calderoli e Salvini, si sono appropriati di quella dell’autonomia differenziata. Dopo i danni provocati, senza i contrappesi che erano stati promessi, dal taglio dei parlamentari ora possono arrivarne di ulteriori, dando un’altra sforbiciata alla democrazia in Italia. Martedì 10 maggio, alla biblioteca del presidente della Camera, andranno, convocate dalla Meloni, tutte le forze di opposizione sul tema delle riforme, «senza accettare veti» da nessuno ma con la speranza di portare dalla sua parte o Calenda o Renzi o entrambe. Non c’ è da fidarsi di molti, forse nemmeno dei costituzionalisti che come dice Gustavo Zagrebelsky sono «i principali responsabili» dello «sbriciolamento» della Costituzione repubblicana. Un altro no ad una riforma dannosa è necessario. Occorrerebbe ripensare a come rimettere in sesto le istituzioni per riprendere la strada di una democrazia sostanziale.

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