
“La Biennale nomade a Palermo si è fermata a riflettere, interrogare, capire e indagare un territorio complesso e straordinario, dagli innumerevoli risvolti, tessere di quello che ho sempre definito come ‘il Mosaico Palermo'”.
Le parole con le quali il sindaco del capoluogo siciliano, Leoluca Orlando, ha inaugurato l'apertura di Manifesta12, sottolineano l'orgoglio e la passione per una città che proprio in questo 2018 è stata nominata Capitale Italiana della Cultura e che ospiterà fino al 4 novembre la 12ma edizione della manifestazione fondata nel 1993 e fino ad oggi diretta dalla storica dell'arte Hedwig Fijen.

2017. Photo by CAVE Studio
“Palermo è una città da cui partire per analizzare i fenomeni di crisi e le trasformazioni geopolitiche oggi in corso in Europa e nel mondo” ha detto la Fijen nel discorso di apertura. “La complessità di questa città plasmata da diversità, continue migrazioni e ibridazioni, ha stimolato Manifesta a sviluppare un nuovo modello di biennale”. Per questa edizione la direttrice ha infatti incaricato l'OMA (Office for Metropolitan Architecture) di Rotterdam di condurre una ricerca urbanistica su Palermo. L'analisi sperimentale doveva arrivare ad una comprensione più profonda della realtà urbana e sopratutto delle pluralità culturali e sociali, come anche religiose, etniche e geo-politiche. A seguito dello studio una squadra di Creative Mediators composta da personalità internazionali della cultura e dell'arte, ha invitato oltre 40 partecipanti ad eseguire ricerche sul territorio e a sviluppare a stretto contatto con organizzatori e attivisti locali progetti volti ad offrire un percorso attraverso la città, costituito da interventi architettonici e pratiche artistiche inedite e indirizzate sia agli abitanti e sia ai visitatori.
La molteplicità dei progetti presentati ha costituito una edizione che supera i confini dell'arte contemporanea per la pluralità dei medium che abbraccia: film, storytelling, architettura, cibo, letteratura e materiale d'archivio.
I programmi e i percorsi di Manifesta12 si articolano su tre sezioni principali che indagano i temi chiave del progetto curatoriale “Il Giardino Planetario. Coltivare la coesistenza” : Garden of Flows, che esplora il concetto di tossicità, la vita delle piante e la botanica, in relazione alle risorse del pianeta e al bene comune globale; “Out of Control Room”, che ha l'obiettivo di restituire tangibilità alle reti invisibili nel regime dei flussi digitali; e infine “City on Stage” che esamina la natura stratificata di Palermo per incoraggiarne la comprensione critica dei diversi aspetti della vita contemporanea della città.

Tre sezioni che si articolano su 14 sedi non convenzionali né istituzionali come gallerie o musei; si tratta infatti di luoghi iconici e anche inediti come ad esempio Palazzo Costantino, Palazzo Trinacria, l'Oratorio della Madonna dei Peccatori Pentiti, il Teatro Garibaldi, l'Orto Botanico, la Fondazione “Casa Lavoro e Preghiera”, lo Zen 2 o Pizzo Sella.
“Mi auguro che Manifesta sia riuscita a creare negli anni un network solido – ha concluso la Fijen – un network che dovrebbe tradursi in un'eredità post-Manifesta a supporto della necessaria trasformazione di Palermo da città controllata da fenomeni di illegalità e dove convergono problematiche transnazionali e geo-politiche, a metropoli mediterranea, laboratorio di nuovi modelli di cittadinanza, diversità, ibridazione e coesistenza”.
V. Ch.
Manifesta 12 – Palermo, 16 giugno-4 novembre 2018
Info e Contatti: Via Teatro Garibaldi 46/56, 90133 Palermo
Tel: +39 091 6230804
Email: m12@manifesta.org
PEC: manifesta12@pec.it
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