May: rischi per una Brexit dura e per la pace in Nord Irlanda?

Irlanda de nord belfast
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L’annuncio dell’accordo di governo tra Theresa May e il Partito Unionista Democratico (DUP) verrà dato solo dopo la fine del devastante incendio della Grenfell Tower, il grattacielo nella zona ovest di Londra. La Gran Bretagna sembra non aver pace.

La premier, dopo la sconfitta alle elezioni da lei stessa convocate per avere una maggioranza ancora più solida in vista dei negoziati sulla Brexit, non aveva rassegnato le dimissioni, come molti anche all’interno del suo partito avevano chiesto. Aveva deciso, abbarbicandosi sulla sua premiership, di formare comunque un governo. Molte scelte non ne aveva e quella adottata sembra una delle peggiori.

Con queste elezioni i Tories hanno perso la maggioranza fermandosi a 318 seggi, il Labour di Jeremy Corbyn ne ottiene 262 (+30) completando con la conquista di Kensington a Londra (era dal 1974) una spettacolare rimonta rispetto ai sondaggi delle settimana precedenti che sembravano assegnare ai laburisti la stessa sorte dei socialisti francesi, o giù di lì. E nonostante una parte dei dirigenti del Labour non fosse dalla sua parte.
Come è stato notato da più parti Jeremy Corbyn oltre ad avere una capacità di relazionarsi con sincerità e capacità retorica con la gente e non avere problemi nell’affrontare a viso aperto la stampa è riuscito a parlare chiaramente dei problemi dei britannici, oltre al fatto di accusare di una cattiva gestione della sicurezza contro il terrorismo (May è stata ministro degli Interni dal 2010 al 2016 tagliando fondi alla polizia), la sua campagna elettorale ha visto tra i temi la lotta alle disuguaglianze, ai tagli nella Sanità e nella scuola con l’impegno a rendere gratuite le iscrizioni universitarie giunte a 9.000 sterline l’anno. Secondo un’analisi di You.gov se non ci sono state differenze sostanziali tra le classi sociali britanniche per i due partiti, invece è tra i giovani che Corbyn ha stravinto in barba alle sue presunte tesi politiche antiquate e marxiste.Tra i giovani con età tra i 18 e i 19 anni il Labour raccoglie il 69% contro il 19% dei Conservatori, tra i 20 e 24 anni il divario è tra 62% e 22%, mentre è solo all’età di 47 anni che i Tories riagguantano i Labouristi.
Per quanto riguarda gli altri partiti lo Scottish National Party subisce una vera e propria débâcle :perdendo 29 seggi; quattro seggi in più li conquistano i Lib-Dem anche se il il leader Clegg ha perso il seggio; tre seggi in più ai Repubblicani dell’Irlanda dello Sinn Fein, uno in più agli Indipendentisti gallesi (Laid Cymru) e infine due seggi in più arrivando a dieci in totale all’ultradestra unionista protestante nordirlandese del Dup.

E proprio con questi ultimi che Theresa May proverà a governare aggiungendo un problema in più all’esecutivo. Dopo le ultime elezioni nell’Irlanda del Nord e dopo la rottura tra cattolici e protestanti, non è stato ancora costituito il governo di pacificazione nazionale, ma sarà difficile riconoscere al governo della May sostenuto dal DUP il ruolo di arbitro imparziale, ruolo conferito dagli Accordi del Venerdì Santo 1998, come ha spiegato Gerry Adams, leader storico dello Sinn Fein. E nemmeno a Dublino sono felici di questo accordo a Londra.
Non appena verrà presentato il governo, la premier avrà come primo compito quello dell’avvio dei negoziati sulla Brexit. Macron, nel suo recente incontro in Francia durante la conferenza stampa, ha detto che «finché i negoziati non finiranno, c’è sempre la possibilità di riaprire la porta». Il fronte di una Brexit dura si sta sfaldando e le posizioni sono dettate non tanto dal buon senso, quanto dall’avvertire le prime difficoltà economiche di una scelta di muro contro muro che potrebbero risultare decisamente peggiori al termine dei negoziati.
Del resto due ex- premier come David Cameron e Sir John Major spingono per posizioni più accomodanti, senza una solida maggioranza la posizione di una Brexit dura è “insostenibile”. Il primo, guarda caso da una business conference in Polonia le ha suggerito di ascoltare le posizioni di altri partiti in proposito. E Major ha anche ricordato che imbarcare nel governo gli Unionisti potrebbe mettere a rischio il processo di pace nordirlandese.
Pasquale Esposito

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