
Meloni, dalle pagine del Corriere, invita tutti ad abbassare i toni ma difende chi li ha alzati, il suo pupillo Donzelli e Delmastro (FdI). Le disgustose allusioni di Donzelli alla linea della sinistra e del PD, «deve chiarire se sta con lo Stato o con i terroristi e i mafiosi», non denotano solo analfabetismo istituzionale ma qualcosa di più grave. Donzelli non conosce o fa finta di non conoscere la storia della sinistra italiana né ha rispetto per l’opposizione. Chissà cosa penserebbe Borsellino, uomo di destra e magistrato integerrimo, dopo il cui omicidio Meloni scese in politica animata, a suo dire, da passione civile e ricerca della verità. Nel 1992 forse era così oggi no, viste le sue giravolte intrise di ambiguo vittimismo. Sarebbe bello se i giornalisti, anziché registrare le notizie, entrassero nel merito delle questioni facendo domande scomode sulle continue bugie del potere.
-----------------------------
-----------------------------
Se sei giunto fin qui vuol dire che l'articolo potrebbe esserti piaciuto.
Usiamo i social in maniera costruttiva.
Condividi l'articolo.
Condividi la cultura.
Grazie