
È un fiume inarrestabile quello delle denunce di violenze e molestie sessuali del movimento MeToo. L’ultimo racconto nell’ambito del lavoro dello spettacolo è quello dell’attrice, regista e autrice Roberta Lena che in un’intervista concessa a Emanuela Giampaoli racconta delle tante pressioni e richieste di prestazioni sessuali fin dall’età di 18 anni. Alla domanda «Come è oggi la situazione?», la sua risposta è chiara «temo sia cambiata poco, se non peggiorata». Non è solo un fatto di una cultura machista che deve essere sradicata perché nel frattempo bisogna che i colpevoli ne paghino le conseguenze. Valeria Valente, senatrice del Partito Democratico e presidente della commissione femminicidio nella precedente legislatura, ha presentato un nuovo disegno di legge: “Disposizioni volte al contrasto delle molestie sessuali e delle molestie sessuali sui luoghi di lavoro”. La proposta servirebbe a introdurre nel codice penale il reato delle molestie sessuali prevedendo la reclusione da due a quattro anni «chiunque, con minacce, atti o comportamenti indesiderati a connotazione sessuale, in forma verbale o gestuale, reca a taluno molestie o disturbo violando la dignità della persona».
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