
L’11 giugno 1997 andò in scena gara-5 delle finali NBA, che vide contrapposti i Chicago Bulls e gli Utah Jazz. Il match passerà alla storia come “la partita della febbre” a causa delle precarie condizioni di salute che colpirono MJ la sera prima della gara. Ma a fare luce sulle condizioni di salute del numero 23 dei Bulls, c’ha pensato Tim Grover, all’epoca personal trainer di Jordan che, in un’intervista all’americana ESPN andata in onda mercoledì scorso, ha confessato particolari inquietanti di quella travagliata notte.
Nell’intervista Tim Grover afferma che la notte prima del match, Jordan e compagni ebbero una crisi di fame e siccome il servizio in camera e il ristorante erano già chiusi, decise di comprare alcune pizze a domicilio: «Arrivarono cinque pizze ma ebbi un brutto presentimento, un cattivo presentimento. Tutti sapevano, a Salt Lake City, dove alloggiava la squadra di Phil Jackson (allenatore dei Chicago Bulls)». Nonostante i timori e le paure di Grover , “Air” Jordan divorò la pizza ma rientrando nella sua camera, verso le 2, si sentì male: «Appena entrato in camera lo trovai sul letto in una posizione fetale. Prendo le medicine, ma mi accorsi immediatamente che non si trattava di febbre, ma di intossicazione alimentare: avevano tentato di avvelenarlo», continua nel suo racconto il personal trainer.
Per tutta la giornata successiva, il fuoriclasse di Chicago continuerà a soffrire di tremendi dolori di stomaco e di nausea. Nonostante le precarie condizioni di salute, si presenterà sul parquet, incurante delle possibili conseguenze fisiche, insieme ai suoi compagni di squadra per tentare l’allungo decisivo sui Jazz, infatti la serie era ferma sul 2-2.
Il febbricitante Jordan, che alla fine della partita non si reggerà in piedi e resterà aggrappato al suo fraterno amico Scottie Pippen, portò i suoi Bulls alla vittoria con una gara d’antologia, mettendo a segno 38 punti, 5 assist, 7 rimbalzi e il canestro decisivo, alla fine del quarto quarto, del 90-88 finale. Il 13 giugno a Chicago, due giorni dopo l’impresa di Salt Lake City, Jordan e compagni si laureeranno campioni NBA per la quinta volta, consegnando Michael Jordan alla leggenda.
Antonello Tinelli
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