
Per chi ha vissuto a Napoli nell'epoca di fine secolo di un millennio agli sgoccioli, guardare i film Laggiù qualcuno mi ama di Mario Martone e Mixed by Erry di Sydney Sibilia è come sfogliare un vecchio album di fotografie, di quelli che oggi difficilmente si compongono. Nell'elenco di Amarcord si può aggiungere È stata la mano di Dio di Paolo Sorrentino di identica ambientazione.
Non appare inedita la convergenza di interessi su una specifica città in una particolare epoca. Accade talvolta che un certo contesto, improvvisamente riscoperto, diventi principio ispiratore di pellicole e mode. È successo per gli anni '60, per gli anni '70 e adesso è la volta degli anni '80. Probabilmente ciò si verifica quando le generazioni nate in quel periodo e in quel luogo si sono fatte ‘parecchio' adulte e desiderano raccontare com'era il loro tempo delle mele.
Per tutti noi della generazione X, soprattutto per chi ha vissuto a Napoli, la visione di queste pellicole è un'occasione irrinunciabile non tanto per lasciarsi andare alla nostalgia, quanto piuttosto per considerare le cose che sono cambiate da allora.
In Laggiù qualcuno mi ama viene riportata una intervista di Massimo Troisi in cui il compianto artista dichiara che a Napoli non accade mai nulla. Alla sua inimitabile maniera, tra il serio e il faceto, dice che vorrebbe vedere una cosa, e dopo aver ripetuto il vago concetto di cosa sotto l'incalzare delle domande dell'intervistatore, risponde finalmente che vorrebbe vedere una cosa qualsiasi trasformata/risolta nella sua città.
Caro Massimo, tante cose sono cambiate e alcune anche in meglio, guardando le immagini originali dell'epoca si vede come la Napoli attuale sia meglio organizzata e più moderna ed abbia espresso finalmente in forma compiuta la propria vocazione al turismo, con tutti gli effetti collaterali del caso.

Al netto di alcuni racconti personalistici in cui la descrizione di Troisi appare difforme da come il suo pubblico lo ricorda, il film, nella voce narrante di Martone, coglie perfettamente l'essenza che si manifesta nella sua cinematografia, più ancora che nelle performance teatrali. Si ravvisa la centralità del tema dell'amore, inteso come Araba Fenice e nemesi, anelito mai raggiunto e tuttavia irrinunciabile, probabilmente perché soggetto alle bizzarrie del cuore che come si dice nel meraviglioso testo O ssaje comme fa o core, composto da Massimo con Pino Daniele, segue sue imprevedibili regole.
In Triosi si rivive l'epoca d'oro di Maradona e degli scudetti, l'archetipo propriamente partenopeo del “vivere un giorno da re” senza preoccuparsi del domani, mentre la morte incombe, quasi ci tiene per mano. Fa strano sentire Ettore Scola dire che Massimo odiava il modo di recitare dei napoletani, addirittura gli stessi napoletani per i loro eccessi grotteschi e caricaturali. Massimo conosceva intimamente la ricchezza degli archetipi di Partenope e infatti la sua arte è espressione di uno tra quelli più nobili e sottili, direttamente attinto dall'origine greca della città: la coesistenza di fine e di inizio in ogni cosa che non inficia il desiderio ma anzi lo enfatizza nella sua essenza effimera.
Struggente è l'aggettivo usato per la comicità di Troisi ed è una sensazione struggente quella che accompagna lo spettatore fuori dalla sala, disturbato da un appetito di cui non sa identificare la natura, fame del tempo che scorre, mancanza di tutte le cose che aveva da dirci e da fare Massimo prima di morire.
A metà strada tra invenzione e realtà come tutte le storie ispirate a vicende reali, con un identica collocazione storico-geografica, Mixed by Erry rievoca la storia dei tre fratelli Frattasio del quartiere Forcella, che poi in realtà erano cinque, fra di loro Errico, diventato poi il mitico Erry che voleva solo fare il DJ, come dichiara più volte nel corso della pellicola e la frase diventa il suo personale mantra. Senonché l'aspirante DJ non aveva alcune caratteristiche che secondo uno sprovveduto organizzatore di eventi sono indispensabili e, grazie a questo deficit, nacque la più grande produzione italiana di videocassette: un impero economico, completamente illegale, che fece impallidire le Majors riuscendo a mettere sul mercato le canzoni di Sanremo mentre il Festival si stava ancora svolgendo.

L'iperbole di ascesa e declino di una famiglia dei quartieri poveri di Napoli richiede un attimo di riflessione su quanto sia necessaria l'educazione alla legalità in quanto è evidente che Erry & Brothers, pirati prima ancora che il reato di contraffazione assumesse il nome di pirateria, non si pongono mai il problema di star praticando qualcosa di illegale. Erry, anzi, appare un idealista che desidera soltanto mettere i ragazzi delle periferie del mondo, periferie cittadine ma anche paesini improbabili e dispersi, in contatto con la musica internazionale, ispirandosi al principio di universalità del messaggio musicale che avrebbe fatto nascere i colossi della musica gratis da MTV a You Tube.
Un tale genio antesignano del mercato musicale, in grado di intuire che la tecnologia laser del CD avrebbe fagocitato il mercato delle musicassette, un imprenditore che anticipò nella sua impresa il passaggio dalla pellicola al dischetto, se fosse nato in un altro ambiente, certamente avrebbe risparmiato i quattro anni di carcere. Ma questa amara riflessione non è immediata. Lo spettatore esce dal cinema contento e divertito.
Anche questo film parla di archetipi della napoletanità: ridere anche nei guai, manifestare insospettabili capacità imprenditoriali che sorgono dal niente e sul niente come funghi dopo la pioggia, rientrare nell'ordinarietà senza essere distrutti dall'insuccesso. E anche questa pellicola ci consegna un rimpianto: cosa avrebbe consentito a una mente così fervida e visionaria un contesto di legalità? Non è possibile rispondere su ciò che non è stato né è sano dolersene, vale però la pena di costruire una bella storia su un bel ricordo.
Stefania Squillante
Laggiù qualcuno mi ama
Italia, 2023
Durata 118 minuti
Regia Mario Martone
Sceneggiatura Mario Martone e Anna Pavigliano
Montaggio Jacopo Quadri
con Massimo Troisi, Francesco Piccolo, Paolo Sorrentino, Ficarra e Picone
Distribuzione Vision Distribution
Mixed by Erry
Italia, 2023
Durata 110 min
Regia Sydney Sibilia
Soggetto Sydney Sibilia, Armando Festa, Simona Frasca
Sceneggiatura Sydney Sibilia, Armando Festa
Produttore Sydney Sibilia, Matteo Rovere
Produttore esecutivo Paolo Lucarini
Casa di produzione Groenlandia
Distribuzione in italiano 01 Distribution
Fotografia Valerio Azzali
Montaggio Gianni Vezzosi
Effetti speciali Stefano Leoni
Musiche Michele Braga
Scenografia Tonino Zera
Costumi Valentina Taviani
Interpreti e personaggi
Luigi D'Oriano: Enrico “Erry” Frattasio
Giuseppe Arena: Peppe Frattasio
Emanuele Palumbo: Angelo Frattasio
Francesco Di Leva: Ispettore Fortunato Ricciardi
Cristiana Dell'Anna: Marisa Frattasio
Adriano Pantaleo: Pasquale Frattasio
Chiara Celotto: Francesca
Greta Esposito: Teresa
Fabrizio Gifuni: Arturo Maria Barambani
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