Mogwai, Every Country’s Sun

la copertina del disco Every Countrys Sun dei Mogway
history 3 minuti di lettura

Con incolpevole ritardo mi occupo degli scozzesi Mogwai, nati nel 1996, una band storica che ha contribuito alla crescita della storia del post-rock. Lo facciamo con l’arrivo del loro nono album in studio Every Country’s Sun, molto ben accolto dalla critica nazionale e internazionale come dimostra il punteggio delle 26 recensioni analizzate (nessuna negativa) da Metacritic: 79/100.
A proposito del loro passato Eddy Cilia e Stefano I. Bianchi scrivevano:« il gruppo che, grazie ad una bella dose di immediatezza pop, ha fatto il miracolo di fare scoprire il post rock alla stampa specializzata britannica più giovanilistica […]» [1].
La band ora si presenta con il chitarrista Stuart Braithwaite, il batterista Martin Bulloch, il polistrumentista Barry Burns e il bassista Dominic Aitchison. Non sembra farsi sentire l’assenza del fondatore e chitarrista John Cummings, mentre alla produzione è ritornato Dave Fridmann che era con i Mogwai dall’album Rock Action.

la copertina del disco Every Countrys Sun dei MogwayUno dei rari esempi di recensione negativa è quella di Marco Loretucci che non salva quasi nulla di questo disco che non aggiunge granché alla loro pur gloriosa storia, «sembra confezionato per toccare più sonorità possibili e dare una continuata commerciale alla band senza realmente lasciare qualcosa di longevo» [2]
Mentre è opinione abbastanza condivisa quella di un ottimo album che raccoglie con creatività la storia della band presentando un ampio spettro di sonorità. Quando alla seconda canzone On Party In The Dark, eh sì in questo caso siamo proprio nella forma canzone che non è esattamente uno stilema dei Mogwai, ci si rende conto dell’apertura: siamo di fronte a un brano pop, anche se pesantemente guidato dai bassi e dalla batteria e con il canto di Braithwaite a dominare nel ritornello e a pacificare la loro potente onda. A proposito della batteria, Martin Bulloch, come segnala Fabio Gallato «dipinge attorno agli strumenti dei colleghi un quadro di assoluta precisione e sensibilità: ne sono esempio in questa direzione la marziale e solenne Brain Sweeties, ma pure le più ariose 20 Size e Crossing The Road Material» [3].

Marco Jeannin scrive che l’album «ad oggi è uno dei lavori più vari ed interessanti del gruppo, un disco che in alcuni momenti tocca vertici quasi insperati […], il primo missile da fuori area gli ex ragazzi di Glasgow lo scagliano con “Crossing the road material”, il classico pezzo dal crescendo inesorabile […]con quella chitarra incessante che lentamente entra sotto pelle. Sette minuti di piacere puro» [4].
Tommaso Iannini fa un’analisi interessante quando dice che «dal tempo in cui pure il post-rock è diventato una formula non meno della canzone, gli scozzesi sono abili lo stesso a girarci intorno, se si tratta di fare lievitare il loro lato melodico (Don’t Believe the Fife) o di buttarlo dalla finestra. Infatti, se in 20 Size che ricorda i June of 44 per il misto di eleganza e cerebralismo post-hardcore, si sentono le prime sterzate noise, è solo un antipasto di quello che seguirà con il poderoso crescendo rock di Battered at a Scramble e la saturazione delle chitarre post-metal della title-track. […] Pur non essendo una rivoluzione copernicana, Every Country’s Sun convince sia per le scelte sonore – varie ma in fondo coerenti – sia – ed è la cosa più importante – per la qualità dei pezzi» [5].
Chiudiamo con l’intervista di Tobia D’Onofrio al frontman Stuart Braithwaite che spiega il motivo della sua soddisfazione per l’album, «funziona come un unico organico pezzo. Le canzoni si sono amalgamante molto bene, sono contento» [6].
Il tour mondiale dei Mogwai è già partito e arriverano in Italia per tre date: il 27 ottobre al Fabrique di Milano, il 28 ottobre all’Atlantico Live! di Roma e il 29 ottobre all’Estragon di Bologna.
Non vi curate di noi e ascoltate!
Ciro Ardiglione

genere: post-rock
Mogwai
Every Country’s Sun
etichetta: Action Rock
data di uscita: 1 settembre 2017
brani: 11
durata: 56’02”
album: singolo

[1] Eddy Cilia e Stefano I. Bianchi, “Post Rock e oltre”, Giunti Editore 1999, pag. 105
[2] Marco Loretucci, , 6 settembre 2017
[3] Fabio Gallato, http://www.impattosonoro.it/2017/09/01/recensioni/mogwai-every-countrys-sun/, 1 settembre 2017
[4]Marco Jeannin, http://www.rockol.it/recensioni-musicali/album/7314/mogwai-every-country-s-sun, 3 settembre 2017
[5] Tommaso Iannini, https://sentireascoltare.com/recensioni/mogwai-every-countrys-sun/, 31 agosto 2017
[6] Intervista di Tobia D’Onofrio a al frontman Stuart Braithwaite, http://xl.repubblica.it/articoli/every-countrys-sun-il-nuovo-album-dei-mogwai/63860/, 5 agosto 2017

canale telegram Segui il canale TELEGRAM

-----------------------------

Newsletter Iscriviti alla newsletter

-----------------------------

Se sei giunto fin qui vuol dire che l'articolo potrebbe esserti piaciuto.
Usiamo i social in maniera costruttiva.
Condividi l'articolo.
Condividi la cultura.
Grazie

In this article