Mon crime – La colpevole sono io, di François Ozon

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La degli anni '30, il teatro, il primo cinema sonoro, una giovane attrice in cerca di scritture che si accusa dell'omicidio per legittima difesa contro un vecchio produttore porco, una giovane avvocatessa disoccupata che la difende; un giudice che non ne azzecca una che sia una; un'ex diva del muto in cerca di rilancio costi quel che costi; un poliziotto pronto ad ogni bassezza pur di avere per le mani un colpevole e così via: a prima vista, questa colorita commedia umana orchestrata da in Mon Crime (Mon crime – La colpevole sono io) può sembrare solo un divertissement, una pausa prima di ritornare a temi più gravi e seri.

In realtà, il ritorno alla commedia in costume dell'autore di 8 donne e un mistero – che si è ispirato a una pièce del 1934 di Georges Berr e Louis Verneuil – è una variazione umoristica, in chiave di screwball comedy, con battute a ritmo continuo e una vivacità incalzante, dei suoi motivi prediletti: le doppie, triple, quadruple verità di personaggi dall'identità variabile, la lotta per la sopravvivenza, le dinamiche sociali di sopraffazione, le ipocrisie rituali cui si aggiungono temi purtroppo sempre attuali, come i pericoli cui è esposta la condizione femminile, le violenze e le umiliazioni che rientrano nella prassi del mondo del lavoro.

Aggiungiamo anche il beffardo sarcasmo riservato a tutti i personaggi maschili (si salva solo, paradossalmente, il vecchio capitalista – André Dussollier – e il giovane giornalista rampante – Félix Lefebvre – , mentre gli altri sono tutti ridicoli o imbecilli o entrambi).

Nadia Tereszkiewicz Isabelle Huppert, e Rebecca Marder, in Mon Crime - La colpevole sono io
Nadia Tereszkiewicz, , e Rebecca Marder, in Mon Crime – La colpevole sono io

Le protagoniste, perfette e irresistibili, sono Nadia Tereszkiewicz (Madeleine, l'attrice) e Rebecca Marder (Pauline, l'avvocato) e sono due eroine che, per salvarsi, devono reinventare la verità; ma sono spassosi anche Isabelle Huppert (l'ex diva Odette, ispirata a Sarah Bernhardt), Fabrice Luchini come giudice inetto, Dany Boon come ricco cascamorto che si scopre monogamo e così via. Applausi alla costumista Pascaline Chavanne, allo scenografo Jean Rabasse, alla fotografia di Manu Dacosse.

Roberto Chiesi

Mon Crime - La colpevole sono ioMon crime – La colpevole sono io
Titolo originale:  Mon Crime
Lingua originale: francese
Paese di produzione: Francia, Belgio
Anno: 2023
Durata: 102'
Dati tecnici: B/N e a colori
rapporto: 2,39: 1 – 1,33: 1 (scene in B/N)
Regia: François Ozon
Sceneggiatura: François Ozon
Produttore: Éric Altmayer, Nicolas Altmayer
Distribuzione in italiano: BIM Distribuzione
Fotografia: Manu Dacosse
Montaggio: Laure Gardette
Musiche: Philippe Rombi
Suono: Jean-Marie Blondel, Julien Roig, Jean-Paul Hurier
Scenografia: Jean Rabasse
Costumi: Pascaline Chavanne

Interpreti e personaggi principali
Nadia Tereszkiewicz: Madeleine Verdier
Rebecca Marder: Pauline Mauléon
Isabelle Huppert: Odette Chaumette
Fabrice Luchini: Gustave Rabusset
Dany Boon: Palmarède
André Dussollier: sig. Bonnard
Édouard Sulpice: André Bonnard
Régis Laspalès: ispettore Brun
Olivier Broche: Léon Trapu
Félix Lefebvre: Gilbert Raton
Michel Fau: il pubblico ministero Maurice Vrai
Daniel Prévost: giudice Parvot
Evelyne Buyle:  Simone Bernard
Myriam Boyer: sig.ra Jus
Franck de Lapersonne: Pistole
Jean-Christophe Bouvet: Montferrand

 

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