
Il Mondiale di basket resta in Europa e la Germania, succedendo alla Spagna, sale sul tetto del mondo per la prima volta nella sua storia dando continuità al percorso netto fatto di sette vittorie su sette nel torneo e al bronzo europeo precedentemente conquistato.
A Manila, la squadra tedesca, allenata dal 64enne Gordie Herbert, ha avuto la meglio sulla Serbia per 83-77 con i 28 punti del playmaker Dennis Schröder (NBA – Toronto Raptors), uomo squadra, in una partita combattuta e che a meno di 90 secondi dal termine era in bilico (78-75 per la Germania) grazie ad un grande Aleksa Avramović (KK Partizan) che nell'ultimo quarto infilava 18 dei suoi 21 punti finali.
Comunque la Serbia che durante la partita ha perso per infortunio l'ala Ognjen Dobrić (Virtus Bologna) e che, a seguito di un infortunio durante la partita con il Sud Sudan, aveva perso il 25enne Boriša Simanić operato d'urgenza per la rimozione di un rene, ha disputato un mondiale di grande livello. Tra i serbi, a fine gara, si sono viste anche le lacrime.
Questa prima volta forse era scritta nel passato. Anche la palla a spicchi può volteggiare all'indietro e dare segni premonitori. Nel 1993 La Germania padrona di casa agli Europei batteva la Russia e sulla panchina tedesca sedeva Svetislav Pešić, attuale allenatore della Serbia.
C'è una prima volta anche per il Canada che conquista la medaglia di bronzo contro gli USA fuori dal podio anche questa volta, dopo il settimo posto del 2019 in Cina. Il Canada ha vinto ai tempi supplementari 127-118 con le prestazioni scintillanti di Shai Gilgeous-Alexander (NBA – Oklahoma City Thunder) autore di 31 punti e Dillon Brooks (NBA – Houston Rockets) autore di 39 punti e con 7 su 8 da tre. Nella squadra USA erano assenti: Brandon Ingram giustificato dalla sua condizione mentre Paolo Banchero e Jaren Jackson Jr. forse malati immaginari.
L'ultima vittoria USA era contro l'Italia. Non c'è stato un altro inchino di Gianmarco Pozzecco che omaggiava il pubblico con una giocata funambolica. Allora a Colonia nella gara preolimpica si cimentarono Italbasket ed Usa 2004 e l'attuale capo allenatore italiano omaggiava il pubblico nella gara contro gli Usa in quel modo che è rimasto storico e simbolo di una vittoria che c'era l'illusione di poter rivivere. Durante invece la gara valida per i quarti del mondiale, con una prestazione come quella messa insieme dagli azzurri contro gli eredi del Dream Team, l'unico inchino da poter offrire sarebbe stato quello rivolto agli avversari per riconoscerne una manifesta superiorità mai messa in discussione, anzi mai in partita. Da una parte la conferma del diverso enorme divario tecnico e fisico tra i giganti della palla a spicchi ed una nazionale volenterosa che, nella gara dei quarti non è stata in grado di esprimersi nemmeno sui suoi standard medi. Si direbbe che era scritto, anche se la Lituania aveva dimostrato che era possibile batterli e oggi anche il Canada. Lo si è compreso subito malgrado nei primi 3 minuti di gioco, i tiri azzurri non entravano e gli avversari riuscivano pure ad assicurarsi 4 rimbalzi offensivi consecutivi. A meno di metà gara eravamo già stati doppiati.
Il Mondiale di basket aveva visto la prima delle due semifinali, Serbia -Canada, chiudersi sul 95 a 86 per i serbi, restituendo grandi meriti ad Italbasket che aveva battuto la solida compagine guidata magistralmente da Svetislav Pešić.
Bogdan Bogdanović (NBA – Atlanta Hawks) confermava la sua classe da giocatore dai comportamenti diametralmente opposti al nervosissimo e sgraziato nei movimenti cestistici, seppur efficaci Dillon Brooks, realizzava pure 23 punti come Rowan Alexander Barrett jr per il Canada. Nell'altra semifinale USA Team-Germania si segnava a mitraglia, non era mai successo che si andasse al riposo su 58 a 60 , e non solo gli universalmente titolati ad andare in vantaggio ma la Germania. Alla ripresa si continua a segnare tanto con i tedeschi che guadagnano anche la doppia cifra di vantaggio. Nelle ultime palle giocate pero gli Usa tentano il riaggancio, fallito per poco, con la gara che si chiude sul 111 a 113.
Dai risultati del torneo si evince anche un difficile preolimpico che definirà l'unica squadra europea a guadagnare l'ultimo posto disponibile. Arriva anche un segnale importante per il movimento che riposiziona le velleità del tritatutto USA Team che poi tanto tritatutto non è e che forse potrebbe iniziare ad imparare che nello sport irridere ed avere atteggiamenti irrispettosi, come accaduto contro l'Italia, non è un buon insegnamento. Poi accade infatti che tanta arroganza, e derisione irrispettosa nei modi, finisce con il ritorcersi contro. Una citazione speciale merita la Lettonia di Luca Banchi che chiude al quinto posto il torneo dopo aver avuto ragione della Lituania 98-63. Una delle belle storie del mondiale quella della squadra baltica che era al suo esordio in questa competizione. Nella gara valida per il settimo posto tra Italia e Slovenia, Gigi Datome in campo per la sua ultima partita da professionista, la 203ma volta in nazionale. Sono però 323 le partite totali giocate. Non è certo il numero totale delle gare che pure impressiona quanto il contributo, il messaggio, l'esempio che il “sardo” di Montebelluna ha dato in questi anni ad atleti e sportivi in giro per il mondo. All'inno visi stanchi con nell'animo la consapevolezza che onoreranno la partita del loro capitano nel miglior modo possibile. Sarà vittoria Slovenia 89 a 85 con Luka Dončić (NBA – Dallas Mavericks) a 29 punti alla ricerca della migliore realizzazione del torneo. Tra gli italiani il redivivo Achille Polonara (Virtus Bologna), finalmente, con 13 punti, i 22 di Marco Spissu (Reyer Venezia) ed i 13 di Simone Fontecchio (NBA – Utah Jazz) ed 11 di Pippo Ricci. Al momento dell'uscita del capitano l'intero palazzetto avversari e compagni ad applaudire il capitano azzurro. Un altro riconoscimento per le doti non solo di cestita ma di uomo intelligente e in grado di interpretare la realtà dovrebbe arrivare dalla Federazione, e senza condizionamenti di qualsiasi natura, per far crescere ulteriormente il movimento e la nazionale.
Emidio Maria Di Loreto
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