
Mentre la nazionale italiana di pallavolo marcia a gonfie vele nel mondiale italo-bulgaro con quattro vittorie su quattro, un'altra nazionale, quella di basket prova ad andare in Cina l'anno prossimo.
Queste qualificazioni ai mondiali di Cina 2019 arrivano dopo le tensioni sulle incompatibilità tra le date delle gare di Eurolega e gli impegni delle nazionali. Per l'Italbasket maggiore si è dovuto anche osservare una diversa gestione, rispetto a quanto inizialmente previsto, delle presenze dei nostri due NBA a queste qualificazioni. Inizialmente si contava anche sulle presenze dei nostri Belinelli e Gallinari che invece hanno rinunciato.
Dopo una sequela di dichiarazioni che non tranquillizzano certo l'ambiente si è imposta la regola, in nazionale, che vuole che si parli solo di chi c'è e non si rincorrono le motivazioni o le giustificazioni sulle defezioni. Che si tratti di opportunità o di necessità contrattuali (sempre però negoziabili come il passato dimostra), Gallinari e Belinelli non partecipano, durante questa coda d'estate, alle poco nobilitanti qualificazioni mondiali. Resta da chiedersi però se indossare la maglia azzurra abbia circostanze più meritevoli di altre e se è lecito chiedersi soprattutto se …chi si “sbatte” per un'estate intera per quella maglia e conquista la qualificazione debba poi farsi da parte per consentire agli NBA di giocare i Mondiali.
Nello sport attuale però, dove i principi sportivi sono alla mercè di interessi diversi da quelli… in purezza, potrà accadere, e ne sono consapevoli anche gli atleti. È quanto emerso in una recente intervista di uno degli abituè della nazionale secondo il quale, anche in questi ambienti, esiste la possibilità che la parola data conti poco. Giusto però pensare a conquistare la qualificazione e poi si vedrà, anche se potrebbe essere reale dover prendere delle decisioni sconvenienti per far posto ai due americani. Saprà Meo Sacchetti come fare, e gli auguriamo di avere forza e derminazione per saper dirimere le inevitabili pressioni che arriveranno…sempre che si riesca ad andare a giocare questo mondiale.
Intanto a Bologna contro la Polonia, con la new entry naturalizzata Brooks, gli azzurri dilagano 101 a 82 e mostrano un Della Valle, appena approdato alla corte di Pianigiani a Milano, ottimo realizzatore, ma anche play affidabile nel caso dovesse servire. Il nuovo ingresso non risolve certo le croniche difficoltà della nostra nazionale sotto le plance circa la disponibilità di un lungo di peso, ma almeno conferisce a Meo Sacchetti, che lo conosce da Sassari per averlo avuto nella conquista del suo fantastico triplete, una valida alternativa per i suoi lunghi che ben si addice alla pallacanestro che vuole praticare. La prova bolognese da comunque certezze sulla buona chimica di squadra e consolida anche alle spalle della Lituania, capo girone a punteggio pieno, un secondo posto che garantirebbe il passaggio.
La formula prevede che le prime tre del girone vadano al mondiale. Informazioni più pertinenti arriveranno dalla gara con l'Ungheria battuta con fatica 69 a 63 . Una formazione che, malgrado sia considerabile non di pari fascia, si sapeva che ci avrebbe potuto procurare difficoltà sia perché affrontata sul loro terreno, sia perché, in caso di vittoria, ci avrebbero messo sotto pressione, una pressione di cui si fa volentieri a meno. Questo però non è accaduto malgrado nella seconda metà del terzo quarto, una serie di errori al tiro e qualche palla persa davvero imperdonabile, rigettano in partita i magiari grazie alla solita sontuosa prestazione di Daniel Vojvoda ed i suoi 25 punti. E dire che il terzo quarto aveva anche visto un + 15 dell'Italia che finisce preda immediatamente dopo in una situazione che, l'esperienza del suo capitano e l'apporto di un sempre pronto Paul Biligha, riescono a ribaltare.
Questa gara, malgrado una sua preoccupante situazioni falli, ci riconsegna un capitan Datome miglior realizzatore con 18 punti ed un Biligha, forse il migliore, non solo per il suoi 11 punti, quanto per le piccole utilissime cose, non segnalate dalle statistiche, ma preziose per far virare gli incontri positivamente per la propria squadra. Gigi Datome ha avuto il merito di gestire i suoi tre falli in modo da consentire un apporto abituale ai suoi compagni; era proprio quello che ci si attendeva da chi ha appena festeggiato le 1500 realizzazioni in nazionale, ed ha giocato le ultime tre finali di Eurolega.
Adesso si avrà tempo per gli aggiustamenti che Meo Sacchetti vorrà apportare alla luce soprattutto della confusione che si è generata nella seconda metà del terzo quarto con l'Ungheria.
Avremo tempo fino al 29 Novembre per Italia- Lituania, e poi il 2 Dicembre Polonia- Italia; il 22 Febbraio 2019 Italia-Ungheria per concludere il 25 Febbraio il girone J con Lituania-Italia.
Emidio Maria Di Loreto
UNGHERIA-ITALIA 63-69
(14-20, 28-39, 51-52)
Ungheria: Rujak, Levente, Vojvoda 25, Kovacs, Benke 9, Toth, Goloman 9, Horti ne, Perl 7, Filipovity ne, Eilingsfeld 8, Govens 5. All.: Ivkovic
Italia: Della Valle 7, Aradori 2, Biligha 6, L. Vitali 3, Melli 11, Filloy 3, Brooks 4, Cinciarini, Abass 5, M. Vitali 1, B. Sacchetti 4, Datome 18. All.: M. Sacchetti
ITALIA-POLONIA 101-82
(25-25, 54-52; 73-65)
Italia: Abass 3, Aradori 16, Cinciarini 8, Datome 14, Sacchetti 5, Biligha 2, Brooks 16, Della Valle 28, Filloy ne, Melli 9, L. Vitali, M. Vitali ne. All. Sacchetti.
Polonia: Gielo 8, Gruszecki, Laczynski 9, Sokolowski 2, Sulima 6, Cel 2, Hrycaniuk 4, Kolenda ne, Ponitka 13, Slaughter 28, Waczynski 10, Witlinski ne. All. Taylor.
Girone J: Lituania, Italia, Ungheria, Polonia, Olanda, Croazia.
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